Renzi contro il finanziamento pubblico dei partiti

par Giacomo Nigro
lunedì 11 marzo 2013

Matteo Renzi aggiungerebbe un nono punto alla proposta di Bersani, senza precisarne i contorni

Nel corso della trasmissione di Rai3 ‘Che tempo che fa’ di sabato sera il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha detto: ”Ha vinto Bersani, ha il diritto di provarci, il mio atteggiamento è stato di assoluta lealtà in un paese affetto da scilipotismo, che è il cambiare casacca. Non vorrei che lo scilipotismo diventasse la caccia al grillino: adotta un grillino che passa perché lo abbiamo contestato quando lo facevano altri”.

“Se Bersani fallisce – ha detto Renzi – è difficile non andare al voto. In quel caso primarie obbligatorie”. Inoltre, ha proposto con forza un nono punto al programma che Bersani ha sottoposto via internet agli italiani: il no al finanziamento pubblico dei partiti. Questo mi pare predicare bene e razzolare male. Non è questa proposta un chiaro ammiccamento al Movimento 5 Stelle? E poi quanto ha di democratico una proposta del genere che, se passasse, limiterebbe di molto la partecipazione popolare alla politica?

Si trattasse di una proposta per eliminare gli eccessi evidenziatisi negli ultimi mesi, potrebbe essere accettabile, ma parlare di eliminazione totale del finanziamento pubblico alla politica mi pare inaccettabile!

Intanto Renzi ha destituito di fondamento le ipotesi circolate sulla creazione di un partito con il premier Mario Monti ed ex Popolari che potrebbe essere stato l’argomento della sua visita a Palazzo Chigi nei giorni scorsi.

Certo che se il Presidente Napolitano dovesse intraprendere la strada di un governo del presidente, Bersani dovrebbe per forza farsi da parte. In tal caso il più gettonato è proprio Matteo Renzi che ha resistito alla “liturgia” della direzione del Pd per sole due ore, per poi scappare e concedere un’intervista in cui immagina un Pd diverso, che “fa a meno del finanziamento pubblico” e viene guidato da “un nuovo gruppo dirigente”. Egli appare molto meno contrario di Bersani su una possibile grande coalizione che riunisca Pd e Pdl: “In un paese normale si farebbe”. 

Io tifo per Bersani! Perché, forse proprio ora, stiamo tornando un Paese normale, un accordo con il Pdl, escluso, ma non nettamente da Renzi, è senza dubbio improponibile. Dopo che PD (scelta sciagurata, pagata con il risultato delle elezioni) e il Pdl hanno sostenuto insieme il Governo Monti impostoci dal Presidente Napolitano, non è proponibile una loro collaborazione politica. Gli elettori punirebbero ulteriormante entrambe le parti le quali, checchè ne dicano, sono uscite dalle elezioni con le ossa rotte da parte del Movimento 5 Stelle.


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