Regione Lazio: come la Polverini ha ricompensato i non eletti

par Phastidio
venerdì 29 ottobre 2010

Ricordate il pasticciaccio brutto der sor Milioni? Niente lista Pdl alle regionali in provincia di Roma, panico, accuse di golpe giudiziario ed ai “picchiatori” (sic) radicali, profluvio di vergogna-mi-consenta. Poi arrivano le elezioni, la sindacalista dell’Ugl vince, al grido “no ai tagli alla sanità, sì alla lotta agli sprechi”: cosa che, per una regione dove la sanità privata accreditata è una potenza imprescindibile, era praticamente un atto dovuto, oltre che uno slogan very pop.

Da quel momento inizia una febbrile attività per aggiungere un posto a tavola a tutti i trombati, che in questa vicenda sono numerosi ed “involontari”, essendo proprio mancata la lista. Oltre alla totalità di assessori esterni (per il motivo di cui sopra), alla modica cifra di 17 mila euro lordi mensili che contribuiscono all’incremento di 5,1 milioni di euro rispetto al 2009, la Regione Lazio sforna contratti che è un piacere: siamo ormai arrivati a 150 a tempo determinato, inclusa la gajarda Federica Gagliardi, che tempo addietro ebbe il suo quarto d’ora di popolarità. Oggi siamo alla “Fase 2″, quella delle commissioni, dove i margini per cooptare amici, nemici e semplici conoscenti sono ancora più ampi.

Registriamo tuttavia con soddisfazione che la notizia della fioritura di strapuntini viene data in termini piuttosto severi proprio da quel quotidiano che mesi addietro ci erudiva sulla differenza tra il Bene e il Male, tra Vecchia e Nuova politica, tra Partito del Rigore e quello della Spesa. Le cose sono un filino più complesse, si direbbe: la tavolata è un amabile convivio multipartisan e quanti continuano nel giochetto del “ma noi siamo diversi”, a destra come a sinistra, continuano a prendervi per i fondelli, direttamente o per interposti opinion maker. Sempre rigorosamente de noantri.


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