Regione Calabria. L’esercito dei consulenti

par l’Url di emilio grimaldi
sabato 4 aprile 2009

1° puntata

Sono un centinaio le consulenze individuate dalla giunta regionale nei mesi scorsi per l’anno corrente. Vanno dalle collaborazioni occasionali a quelle professionali. Dalle collaborazioni coordinate e continuative alla semplice nomina di componente esperto. Sono tutti esperti, ognuno in un campo ben definito, program manager, nella gestione amministrativa e contabile, per la tutela della salute e delle politiche giovanili. E anche consulenti particolari dei vari assessorati. Fra di essi anche un senatore, un ex membro del Parlamento italiano, non riconfermato nelle consultazioni elettorali dello scorso anno, Nuccio Iovene. E’ consulente del neo assessore all’Ambiente e alla tutela delle Acque, Silvestro Greco, insieme a Pantaleone Andria. Nella stessa delibera viene incaricato come consulente anche Mario Bolognari per l’assessore al Turismo e all’Emigrazione, Damiano Gagliardi. La spesa per la Regione Calabria è di 108 mila euro in tre. Va molto meglio a quelli della “Società dell’informazione”, 34 mila e 560 euro per per il consulente esperto in programmazione e identificazione degli interventi, Gianluca Tiesi. E 17.625 euro, cadauno, per Lorella Vivona, come program manager, Elena Console e Gregorio Muzzì come esperti in monitoraggio dei progetti. Dello stesso tenore quelli dell’Accordo di Programma Quadro dell’Istruzione: 181 mila e 632 euro per 4 esperti. In media 45 mila ciascuno. Di giornate lavorative ne fanno 180. E sono Guido Mignolli, 49.680 euro, come program manager, Francesco Mollace, 43.984, come esperto in gestione di progetti complessi; Amelia Vito Stellino e Domenico Samà, 43.984 a testa come esperti in gestione amministrativa e contabile. Anche per loro c’è un rimborso spese. Però un po’ più largo del precedente, il limite fissato è del 15 per cento rispetto al corrispettivo. Nello schieramento dei consulenti sono i co.co.co, in genere, a prendere di meno. In particolare quelli delle “attività di supporto per lo svolgimento di attività di completamento e stabilizzazione dei controlli interni”. Solo 23 mila e 370 euro in dodici mesi. E sono Amalia Leonetti, Cristina Mariani, Maria Teresa Iuliano, Simona Lazzaro e Teresa Mosca. Eppure anche per loro è previsto un rimborso spese, che sfiora il 10 per cento, 2.280 euro, questo il limite del plafond. Tra le consulenze non si può non ricordare quella di Maria Petrosillo che svolge la stessa attività per due organismi analoghi, per la “Consulta regionale Antimafia”, dipendente dalla giunta, e per la “Commissione regionale per la sicurezza”, dal Consiglio regionale. 4.465 euro per il contratto di consulenza coordinata e continuativa presso la Consulta. Trattasi di un rinnovo, in realtà, dall’anno precedente. Presso la Commissione, invece, un contratto di collaborazione a carattere occasionale. Ma il Consiglio regionale è più generoso della giunta, 10 mila e 935 euro, a fronte della stessa durata della collaborazione, per tre mesi. Nell’esercito dei consulenti, infine, vi sono due veri e propri battaglioni. Il primo è quello in forza presso il Dipartimento numero 12 per l’Accordo di programma Quadro “Beni e attività culturali per il territorio della Calabria – turismo sostenibile e politiche giovanili”. Quasi 400 mila euro per 11 esperti, tra consulenti professionali e collaboratori coordinati e continuativi. Domenico Antonio Mazzei, Maria Rosaria Punzo, Vincenzo Ferrari, Maria Stefania Maddalena Riso, Giuseppina Bruni, Leo Giuseppe Oceano, Paola Ancarani, Concettina Siciliani (consulenti), e Elisabetta Marchio, Valeria Iandria, Marisa Iannello (collaboratori). Il secondo battaglione, invece, è quello della task force Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, presso il dipartimento 10, delle Politiche del Lavoro, della Famiglia, delle Pari Opportunità, della Formazione professionale, della Cooperazione e del volontariato. Per loro il compenso varia a seconda se trattasi di collaboratori coordinati e continuativi, che è di 4.465 euro per tre mesi di lavoro, oppure di consulenti professionali, sempre per tre mesi, il cui compenso, però, è superiore, e in alcuni casi anche più del doppio. E sono Daniela Maiore, 4.465 euro; Paolo Malavenda, 4.465 euro; Adelaide Maradei, 4.465 euro; Giuseppe Nicotera, 5 e 400 euro; Roberto Principe, 7.200 euro; Rossano Rizzo, 4.465 euro; Gianluca Romeo, 4.465 euro; Francesco Ivana Scarfone, 10.944 euro; Maria Teresa Sirianni, 4.465 euro; Irene Smorto, 4.465 euro; Leonardo Squillacioti, 4.465 euro; Angela Veraldi, 4465 euro; Alessandro Zito, 8.400 euro; Luisa Zofrea, 4.465 euro; Antonio Battaglia, 4.465 euro; Salvatore Bennardo, 4.465 euro; Adele Bonaro, 4.800 euro; Lorella Brecciaroli, 5.400 euro; Paolo Comporota, 4.465 euro; Michele Conia, 4.465 euro; Andrea Goliani, 4.800 euro; e Giuseppe Guagliardi, 4.465 euro.


2° puntata

La Regione Calabria non si ferma. Le consulenze sono il suo forte. Perché fare i concorsi? Ma non ce n’è bisogno, bastano le “commissioni ad evidenza pubblica”, che giudicano sulla base di una banca dati! Alcuni pensano che il concorsone bandito dall’ex governatore della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, espletato nel 2005, dei “100 giovani laureati” (ve lo ricordate? Parteciparono la bellezza di 5 mila persone) da assumere a seconda della branca di specializzazione, sia stata una modalità studiata a tavolino nel rispetto delle regole del nuovo marketing elettorale, considerata la prossimità delle consultazioni regionali. Altri pensano, invece, che quello messo a punto da Agazio Loiero, suo successore, sia un suo superamento in stile. Costa meno, ed è più efficace. Chiamata diretta. L’anticamera dei colloqui è d’obbligo. Certo. Ma, con meno pubblicità istituzionale, con minore attenzione dei media, si possono raggiungere risultati più lungimiranti, così promettono gli aggiornatissimi guru del neoproselitismo del consenso.

Ma lo sapete che è stato costituito il Comitato per il Controllo strategico? C’è una legge. La legge numero 1 dell’11 gennaio 2006. “È uno strumento che consente alla giunta regionale di effettuare il monitoraggio e la valutazione sullo stato di attuazione e sui risultati conseguiti dalle politiche regionali di intervento e supporto dei processi di pianificazione strategica e di indirizzo politico amministrativo”, così recita l’art 19. Recentemente è stata data notizia della sua costituzione. E quanto costa? 150 mila euro all’anno, euro in più, euro in meno. Ma come? La Giunta che già guadagna già un bel po’ di soldi, circa 6 mila cadauno al mese, diconsi 12 milioni di lire del vecchio conio, ha bisogno di un comitato per monitorare e valutare i processi di pianificazione strategica, sì strategica, e di indirizzo politico amministrativo? Sì, e bene sì. La giunta Loiero annuisce convinta. E chi sono i fortunati? Domenico Torchia, Nicola Piluso, con 30.240 cadauno. E Roberto De Liso, il suo presidente, che prende più del doppio, 75 mila euro, tondi tondi. Ma il paradosso quale è? Che l’esito, del controllo, deve essere positivo! E sì, perché altrimenti “costituisce giusta causa di revoca”, così come previsto nello stesso art. 19 e ricordato dallo stesso Loiero nel decreto di nomina, numero 215 del 2007. In altre parole, il Comitato controlla, e sono tutti professionisti di alto spesso istituzionale, e devono dire che tutto va bene, altrimenti gli revocano l’incarico! Sembra un messinscena, ma è una legge della Regione Calabria. Nel marasma delle consulenze è bene ricordare anche un altro Comitato. Quello della Consulenza giuridica. E quanto costa? Mezzo milione di euro all’anno. Pochi spiccioli. Eugenio Mele, 98,280 mila euro; Angelo Buscema 86,976 euro, sempre euro; Francesco Manganaro, idem; lo stesso compenso per Gianpiero Scaramuzzino; mentre, decisamente di meno, per Oreste Moracavallo, solo 70.607,52 euro per lui. Ma il gruppo di esperti che lascia veramente perplessi è quello del progetto : “Landscapes of War – Improving public understanding through the compilation and inventory of 20th century conflict heritage of the European Union”. Sarebbe un progetto che “mira a valorizzare il patrimonio navale di guerra dei conflitti del XX secolo, che giace in prossimità delle coste regionali e che rappresenta un patrimonio storico rilevante in termini numerici e di significatività testimoniale di una fetta di storia moderna”. Ben 5 incaricati per questo progetto. Per loro lo stipendio è una questione di contenimento della spesa, o di risparmio della stessa, che non è la stessa cosa. Quindi, abbiamo 8 mila euro per Caterina Praticò per tre mesi di lavoro, grazie al “risparmio del 5 per cento previsto dalla delibera di G.R. n. 561 del 04.08.2008, calcolato sul compenso lordo dell’incarico precedente”. E per Michele Gigliotti, Loredana Panetta, Alessandra Tuzza, solo 7 mila ciascuno, per il medesimo incarico, di “attività di supporto e di coordinamento”, e lo stesso periodo, calcolato, invece, secondo il “contenimento del 5 per cento della spesa previsto dall’art. 17 della legge regionale n. 15/2008”. Mentre, per il povero traduttore in lingua inglese delle brochure, Marco Mazzei, solo 4 mila e 500.


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