Referendum 2011: la Costituzione resiste
par Dario Sabaghi
martedì 14 giugno 2011
Acqua, nucleare, giustizia. Ha vinto la sovranità popolare, non quella declamata dai sondaggi del Governo, ma la società civile che ha condotto una battaglia in solitudine, se non fino a qualche giorno prima dei referendum, muovendosi su due spazi: Internet e le piazze.
Non è la vittoria di Di Pietro, a cui spetta il plauso per le iniziative svolte e l'appoggio concreto ai Promotori dei quesiti, né del Pd o di Sel, ma è una vittoria che riflette la resistenza della Costituzione della Repubblica italiana e l'attaccamento della popolazione ad essa.
In particolare l'art. 9 (secondo comma) della Costituzione ha resistito agli attacchi della politica che guarda sempre più ai propri giochi di potere e agli accordi con le imprese.
L'abrogazione delle norme ritenute "ad personam" della L. 7 Aprile 2010 (Legittimo impedimento) hanno sancito l'inviolabilità dell'art. 3 (primo comma) il quale afferma l'eguaglianza della legge per tutti i cittadini, già più volte sottolineato dalla Consulta.
L'abrogazione delle norme concernenti i progetti nuclear(oidi) poi, ha ricordato da un lato la pronuncia popolare del 1987, dall'altro ha evidenziato la prepotenza politica per un lungimirante fatturato con la partnership francese.
In sostanza oggi vince La Costituzione e noi che la rappresentiamo, e questa "ebrezza del cambiamento" (cit.) nella quale stiamo vivendo ultimamente non deve diventare una speranza, ma dobbiamo fare in modo di attivare in ognuno di noi, concretamente e costantemente, la coscienza progressista, che ormai da troppo tempo ci manca.