Reddito minimo garantito, reddito di cittadinanza o lavoro produttivo?

par Domenico Cammarano
giovedì 14 novembre 2013

Il Movimento 5 Stelle annuncia trionfalmente con il deputato Baldassare, che dopo aver ascoltato i cittadini e dopo aver consultato fior di esperti ed associazioni, finalmente può proporre in Parlamento una legge per il reddito minimo garantito. Questa proposta fissa a 600 euro il reddito garantito a tutti i cittadini , integrando i redditi inferiori come le pensioni sociali, mentre i disoccupati, aggiunge il deputato Pesco esponente del M5S, dopo aver dato la loro disponibilità a lavorare all’Ufficio del Collocamento, avrebbero comunque diritto alle 600 euro, a prescindere da un’effettiva attività lavorativa.

Sta di fatto che l’originaria proposta di Grillo del marzo 2013 confondeva di reddito di cittadinanza con il reddito minimo garantito, in quanto sosteneva che in Europa tutti hanno un reddito di cittadinanza, mentre diversi Stati europei garantiscono solo il reddito minimo, ma non nei termini proposti dal M5S.

In primo luogo il reddito di cittadinanza è molto, molto costoso. Boeri e Perotti hanno calcolato che un reddito di cittadinanza pari a 500 euro per tutti i cittadini italiani di età superiore ai 18 anni costerebbe circa 300 miliardi, il 20% del PIL, poco meno della metà di quanto attualmente spende lo Stato ogni anno per tutte le sue attività.

Il reddito minimo garantito, invece, è molto più economico, ma è difficile fare una stima esatta: bisognerebbe capire quali sono le regole che lo farebbero scattare prima di poter ipotizzare il suo costo. Boeri e Perotti stimano un ordine di grandezza tra gli 8 e i 10 miliardi di euro per un reddito minimo garantito di 500 euro. La soluzione del problema, in questo caso, oltre agli oneri ,dovrebbe tener presente anche un disincentivo al lavoro. Chi andrebbe a lavorare, per 800/1000 euro, sapendo di poterne avere 600 senza far niente?

Ma a prescindere da questa considerazione psicologica, Grillo e company hanno anche indicato le coperture finanziarie: per questi signori, basterebbe tagliare le spese del Ministero della Difesa, le Pensioni d’oro e aggiungere il pagamento dell’Imu da parte della Chiesa, per avere la copertura finanziaria necessaria! Poteri della pubblicità, della contabilità e, diciamolo pure, del populismo grillino!

Secondo stime più verosimili, pur tagliando le cosiddette “pensioni d’oro”, quelle superiori ai 3500 euro, che noi condividiamo, implicherebbe un risparmio di alcune centinaia di milioni all’anno; l’Imu sulle proprietà della Chiesa, comporterebbe un gettito di alcune decine di milioni, mentre, infine, i tagli totali sulle spese della Difesa, comprensivi degli aerei F15, che ugualmente condividiamo, implicherebbe un risparmio di 3,5 miliardi di euro, per un complessivo risparmio di 4 miliardi, arrotondando per eccesso! Quindi , se la matematica non è un’opinione, avremmo bisogno di altri 6 miliardi minimi, per garantire a tutti un reddito di 500 euro!

Ma se con altre strategie politiche, tipo vendita dei beni dello Stato, tagli degli stipendi d’oro a tutti i dipendenti statali, ridotti di un terzo… ma va, di un quinto (si badi bene che noi di Neodemocrazia sociale lo sosteniamo da tempo), riuscissimo ad avere tutta la copertura finanziaria necessaria, verrebbe meno sempre un principio fondamentale di ogni società civile e democratica: il denaro si guadagna con il lavoro! Un conto è innalzare i redditi e le pensioni da “fame” ridistribuendo ricchezze, è il caso di dirlo, mal guadagnate o rubate, tutt’altra cosa è guadagnarsi i consensi, distribuendo “paghette” e “sussidi” per rabbonire l’elettorato e consolidare la propria posizione elettorale con proposte demagogiche e a dir poco diseducative e offensive per la dignità umana.

Ma chi cerca l’affermazione ad ogni costo, con proposte del genere, sicuramente trova folle oceaniche pronte ad intascare l’eventuale "regalo” ( sicuramente provvisorio) e a sbraitare contro tutti, così com’è nello stile arrogante e teatrale, da sceneggiata popolare, che prolifera proprio sul web e su Facebook. 

E allora? Già percepisco le invettive dei soliti grillini che sbraitano con il loro linguaggio colorito ad ogni contestazione, proprio per rimarcare la loro “filosofia democratica”. La risposta alla disoccupazione non è il denaro senza lavoro… proprio quello che anche il M5S sembrerebbe criticare, quando contesta che tanta gente arraffa senza meritarselo! Quei dieci o venti o trenta miliardi, distribuiti senza lavoro, ripeto, sono un’offesa alla dignità umana, per chi ce l’ha e, sicuramente, alla democrazia.

Se dovessero esserci fondi così cospicui, dopo i necessari tagli agli sprechi e ai privilegi, quel che veramente resta va investito, ma ribadiamo ai signori delle 5 Stelle, con la creazione di posti veri di lavoro, anche con orario ridotto, pari alle 500/600 euro, ma gli italiani devono capire, per rispetto di quelli che hanno sempre lavorato onestamente, che il denaro è il premio per un onesto lavoro. Non cambierebbe proprio nulla, se dopo aver cacciato “dai coglioni” i tanti corrotti e incapaci, come ripetono, con il loro linguaggio da taverna, i signori di M5S, e dal giorno dopo iniziasse tutto da capo, come prima, elargendo denaro senza nessun merito e senza nessun impegno a pochi o a molti… non cambia la sostanza!

Al contrario, riassumiamo negli ospedali e nella sanità in genere, nelle scuole e nei trasporti, nell’agricoltura, nell’allevamento e nelle industrie, magari con contributi a sostegno dei progetti validi nelle piccole e medie imprese collaudate e lontane da ogni ingerenza mafiosa, assumiamo nuovo personale nelle forze dell’ordine e riportiamo a casa i nostri militari, giusto per risparmiare qualche centinaia di milioni, eliminiamo gli straordinari e riduciamo anche di un’ora l’orario settimanale di tutti i dipendenti pubblici e privati... ma creiamo nuovi posti di lavoro per chi vuol veramente guadagnare onestamente e rifiuta l’elemosina e la distribuzione del denaro pubblico senza meriti e senza sudore.

Usciamo anche dall’euro, se ciò dovesse servire per una vera rifondazione della nostra società civile e per l’economia, ma con gli ideali che si attingono dalla Costituzione, e non solo per quello che fa comodo al momento, e dai principi della solidarietà cristiana, che giustamente hanno poco a che spartire con i vecchi partiti, ma anche con il pressapochismo populista e arrogante di Grillo e del suo Movimento. 

Quindi denaro sì, ma per un lavoro onesto che produce ricchezza per l’intera società e mai incentivi all’ozio e alla demagogia.

 

Foto: Philmoore47/Flickr


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