Rapone: una comunità contro la neve
par Francesco Raiola
domenica 12 febbraio 2012
Io ci dovevo stare pochi giorni a Rapone. Pochi giorni, per motivi familiari. Per questo a parte un paio di scarpe da ginnastica ne avevo solo un paio che potevano lottare col freddo più che con la neve. Inzupparmi i calzini per andare a comprare il giornale o il pane a un certo punto è diventato normale, normale come vedere il bianco che improvvisamente ha coperto tutto il paese e le valli attorno.
Rapone è un paese di mille abitanti in provincia di Potenza, nella zona del Vulture, quasi attaccato a quell’Irpinia devastata dalla neve di cui tanto si legge in questi giorni. 800 metri sul livello del mare e sommersa da un metro e più di neve, ormai da più di una settimana. È uno dei paesi lucani maggiormente colpiti dal maltempo e dalla neve, come tutta la zona del Vulture d'altronde. Le scuole sono chiuse da giorni, ma i beni di prima necessità in qualche modo sono riusciti ad arrivare, spesso andando incontro, con le auto, ai camion rimasti bloccati.
In un post di qualche giorno fa, Franco Arminio, scrittore, poeta e paesologo irpino, scriveva ai "ragazzi dei paesi, quelli irpini in particolare" un appello che vale per tutti
Niente poesie oggi. è il momento di aiutare gli anziani e gli alberi. mi rivolgo a tutti, ma specialmente ai ragazzi dei paesi, quelli irpini in particolare. uscite con mazze e scope, andate a scuotere gli alberi, andate nei vicoli dove ci sono gli anziani soli, basta anche un visita, un pezzo di strada che si apre è un grande conforto
Li vedi dal mattino all’alba fino alla sera spalare ma anche rendersi utili, più in generale, per la comunità. Stamattina, ad esempio, c’era da riaccompagnare il parroco nel paese vicino a tenere messa. L’altro giorno, invece, c’è stata quasi una corsa contro il tempo per pulire la strada che portava al cimitero, dopo che al mattino, purtroppo, vi era stato un decesso. Non si può aspettare in questi casi. E poi c’è “da accompagnare qualcuno in ospedale, portare i viveri nelle campagne e fare assistenza” ci dice Piero.
Ovviamente il problema qui non è la neve in quanto tale, piuttosto la quantità enorme caduta. Una delle frasi che ho maggiormente sentito in questi giorni è quella sul numero di anni da cui non si vedeva una quantità di neve del genere. “Erano anni” si sente echeggiare e pensare che proprio pochi giorni prima che il primo fiocco di neve toccasse terra ci si chiedeva proprio che fine avesse fatto la neve che negli anni passati depurava l’aria e la vista.
Venerdì sera nel gruppo facebook Forum Giovanile Rapone un appello richiamava i ragazzi del posto a darsi appuntamento per l’indomani mattina alle 8. C’era da spalare neve e liberare un po’ di strade. In 30 si sono ritrovati, organizzati e hanno girato il paese “partendo dalla piazza fino alle vie più insidiose, nelle strettoie, giù per il forno (una strada stretta e ripida ndr) e così via... il tutto in una giornata!” ci dice Davide, uno tra i più attivi del Forum. Il prossimo obiettivo, dopo quello di tenere le strade pulite e i piani bassi liberi dalla neve, è quello di aprire le scuole entro martedì.
E intanto fuori ha ricominciato a nevicare.
Credits Foto: tutte le foto sono dell'autore dell'articolo tranne la foto della Villa Comunale che è di Gabriele Marraffino (dal sito del Comune di Rapone). Qui in risoluzione maggiore