Radio Zambesi
par L’89
venerdì 19 marzo 2010
Possibile che Berlusconi non immaginasse che lo stavano intercettando? Possibile che non abbia un telefono irraggiungibile? Possibile che i servizi segreti non gliene abbiano dato uno?
Ho un paio di domande. Siamo sicuri che Syl non sospettasse d’essere intercettato? A parte che – e mi si perdoni la locuzione colloquiale – va spaventando polli da anni con la storia delle toghe auscultatrici, dell’archivio Genchi (“il più grande scandalo della repubblica”, ebbe a dire), degli spioni rossi. E che sabato manifesterà per la libertà d’espressione al telefono. Ma va bene. Mettiamoci pure, ammesso che la persecuzione giudiziaria e l’ossessione investigativa che va sputando in giro sia vera: perché non tacere? Niente. Ancor di più, se conscio di non avere le carte in regola: vai di Skype! Ancora niente. Sapeva, dunque? Minimo doveva aspettarselo. Provare a non violare la legge no? Evidentemente no.
Idee regalo.
Ancora, ed è il secondo interrogativo. Possibile che nessuno gli abbia raccomandato non dico di non fare certe cose, ma di non parlarne al telefono? Possibile che non si sia procurato un telefono schermato e irraggiungibile? Possibile che nessuno gliel’abbia proposto? Risposte non ne ho. So che la cosa suona molto come impunità coatta, come coscienza d’onnipotenza, invadente. Di chi può fare ciò che vuole, che tanto chi cazzo lo tocca. Che rappresenti la degenerazione di un sistema al crepuscolo ce lo auguriamo tutti. Ma che la sindrome abbia colpito i ranghi (esempio ne sia la molestia di La Russa, di nuovo a Linea Notte, di nuovo con Bianca Berlinguer) è solare.
U’