Qui Radio Londra. Ferrara gioca con la paura

par Andrea Meccia
martedì 15 marzo 2011

La prima puntata della trasmissione Qui Radio Londra è andata in onda. La rubrica quotidiana che Giuliano Ferrara condurrà su Rai Uno dal lunedì al venerdì ha esordito parlando del terremoto che ha colpito il Giappone e della conseguente paura del nucleare di cui si dibatte in queste ore.

Il volto di Giuliano Ferrara è apparsp più luciferino che mai. La luce degli occhi azzurri si è fatta strada fra i capelli eternamente sudati e la barba ormai più grigia che rossa. Quando la regia ha prediletto inquadrature strette e ammiccanti primi piani, la scenografia d'altri tempi è scivolata via. Il faccione occupava così metà schermo, ma l'omelia dal ritmo calmo e suadente portava ossigeno laddove non c'erano vie di fuga per lo spettatore.

Il potente telepredicatore da 3.000 euro a sermone ha confessato subito di avere "paura". Lo ha detto chiaramente presentandosi al pubblico. E se ha paura lui, figurarsi chi vive il Paese reale. Ma la sua paura è fisicamente lontana e mediaticamente vicina, per questo ha voluto portarci nel Giappone devastato dal terremoto e spaventato dal nucleare. Prima di gigioneggiare con la cultura giapponese, aprendo subdolamente la provinciale informazione italiana al mondo, ci ha mostrato le immagini del maremoto, immagini che mettono in crisi la scienza dell'uomo.

La forza della natura ripresa da una telecamera è però un'ottima arma nelle mani di chi è chiamato adesso a riportare ordine laddove regna il caos. La sua telepredica ha infatti esordito con lo sguardo fintamente rivolto al Giappone e la testa ben concentrata alla paura che attraversa il nostro Paese, alla precarietà che lo soffoca, all'incertezza politica ed economica che lo attanaglia. Sarà forse questo il leitmotiv della sua Qui Radio Londra. Parlare con la calma e la serenità del Potere alla nostra insicurezza e al nostro smarrimento. Stati d'animo che quando prendono il sopravvento, invocano macabramente uomini forti e soluzioni reazionarie.

Credits Foto: Tvblog


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