Questo Governo se ne deve andare

par Camillo Pignata
mercoledì 14 settembre 2011

Giorni neri per l’Italia, lunedì Milano perde oltre il 5%, aumenta, a livello vertiginoso, lo spread con i titoli tedeschi. E ancora ieri Milano chiude a meno 1,9 mentre lo spread oscilla.

La UE, attraverso Draghi, ci ammonisce a non dare per scontato l’acquisto dei titoli da parte della Banca centrale europea. L’Italia deve fare da sola e fare seriamente, altrimenti niente aiuto da Bruxelles.

Il capo dello Stato ha chiesto di rafforzare la manovra, essendo ormai in quella in discussione insufficiente.

E su questo non si discute.

Ma il problema è di vedere che fine farà l’Italia con questa maggioranza e con questo governo.

Il debito pubblico, i conti ballerini con cifre ballerine e 4/5 mld senza copertura, la incertezza delle entrate, l’assenza di misure per la crescita, non esauriscono il rischio Italia.

Il rischio Italia è il Senatour che gioca alla secessione e a fare il paladino delle pensioni, Sacconi a fare la guerra con la CGIL, il PDL ad imitare Visco dopo averlo criminalizzato, il premier alla Madonna addolorata da cui gronda sangue per le misure antievasione.

Il rischio Italia è la maggioranza schizofrenica che gestisce la manovra come la tela di Penelope.

In queste condizioni, rafforzare la manovra non risolve la crisi. Una manovra perfetta non ci toglierebbe dai guai. Il nostro non è solo un problema di efficacia delle misure decise, ma di credibilità del governo e della maggioranza. La sfiducia degli investitori non investe solo la manovra, ma anche e la capacità dell’esecutivo di gestire la crisi, e di rispettare gli impegni.

Quando un investitore compra azioni di una società non va a vedere solo l’ultima riga del bilancio, i profitti o le perdite, ma anche le possibilità di ripresa dell’azienda in caso di deficit, la caratura degli amministratori e il loro comportamento.

Il soggetto che ha un credito alto con una persona che lavora e si da da fare, e un credito basso con uno scialacquatore, che va a donne, da fiducia al primo e non al secondo.

L’Italia ha una buona possibilità di ripresa, ma pessimi amministratori.

Il nostro Paese ha un buon tessuto industriale e buoni operai. Le nostre esportazioni sono state superiori a quelle tedesche.

E’ vero l’Italia ha un grande debito pubblico, ma questa è la crisi del debito privato e non del debito pubblico, gli italiani continuano ad avere un buon tasso di risparmio, il nostro deficit è inferiore a quello di Francia e Inghilterra.

Ma l’Italia ha una classe dirigente politica di basso livello, poco credibile

E del resto quale credibilità può avere chi gestisce la manovra in chiave propagandistica ed elettorale, sulla base dei sondaggi giornalieri e antepone gli interessi personali di Berlusconi o gli interessi di partito, agli interessi del Paese?

Per l’Europa questa è una crisi finanziaria risolvibile con misure efficaci, per noi è anche una crisi di fiducia nel nostro Governo.

E allora questo Governo se ne deve andare, altrimenti nessuna manovra potrà salvare questo Paese.


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