Quello che non ho... (le parole sono pietre o un imbroglio?)

par paolodegregorio
mercoledì 16 maggio 2012

Approfitto della trasmissione su La7 di Fazio e Saviano, che giustamente vuole ridefinire il senso delle parole abusato e stravolto dalle convenienze di chi è al potere, per aggiungerne qualcuna anche io.

- Equità: termine apparentemente inequivocabile, che sta a significare decisioni bilanciate equamente, sbeffeggiato dal premier Monti che lo usa per definire la sua politica totalmente orientata a colpire i redditi delle classi subalterne, mentre si lasciano intatti gli indecenti stipendi dei parlamentari, il finanziamento pubblico ai partiti, le auto blu, gli sprechi di denaro pubblico per acquisto bombardieri, missioni militari all’estero, TAV, province, enti inutili, finanziamenti 8 e 5 per mille, pensioni d’oro, e via elencando.

- Cristiano: il capo della CEI, cardinale Bagnasco, massimo esponente della gerarchia cattolica in Italia, ha svolto per molti anni la funzione di cappellano militare nell’esercito italiano, fino alla pensione che riscuote dallo Stato italiano con il grado di generale.

Alle parole cristiano dovrebbe essere obbligatorio associare i dogmi fondanti la religione cristiana, primo tra tutti il “non uccidere”, e appare assurdo vedere il capoccia dei vescovi italiani aver benedetto per tutta la vita la massima struttura programmata per uccidere, l’esercito, mentre si difende a spada tratta la vita di feti surgelati e si complotta contro la legge sull’aborto e contro la contraccezione.

Come si vede il termine “cristiano” viene usato a sproposito e la maggior parte delle persone che si definiscono “cristiane” non si comporta come tale a cominciare dalla massiccia partecipazione di “cristiani” a progettare, produrre e usare armi infischiandosene del “non uccidere”.

- Antipolitica: termine cinicamente usato per arginare l’unico movimento in Italia che vuole restituire alla politica dignità e credibilità, facendo proposte serissime ed inedite, con regole capaci di garantire il costante rinnovamento della classe dirigente (le due legislature come tempo massimo della vita politica), l’essere incensurati (cosa che si richiede normalmente anche per fare il bidello), l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e all’editoria, la fine della spartizione della RAI fra i partiti politici.

Chi parla di antipolitica teme solo di perdere privilegi e potere. L’attuale politica è in mano ad oligarchie finanziarie, industriali, mediatiche, ecclesiastiche, massoniche, mafiose, legate ad una casta di politici a vita, che ci hanno portato in questa crisi senza via d’uscita.

L’antipolitica sono loro poiché hanno trasformato la democrazia in oligarchia, e il “popolo sovrano” non conta nulla.


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