Quella bottiglia nel mare

par Il filo di Arianna
sabato 4 luglio 2009

Credo che molti lettori di questo giornale anomalo siano come me a spasso sul Web alla ricerca di informazione,passando per blog di giornalisti, comici, scrittori, associazioni, ma anche quelli di comuni cittadini alla ricerca della conferma di non essere i soli a percepire l’abisso verso il quale stiamo precipitando.

La sensazione è che la deriva morale, politica ed etica di questo paese sia inarrestabile.

Tutto ciò che non è penalmente rilevante è lecito, e per tutto ciò che è penalmente rilevante esistono sempre le leggi ad personam o ad personas.

Non esistono più bilanciamenti di potere, siamo alla mercè di una classe politica corrotta ed autoritaria a destra ed incapace e spesso connivente a sinistra, di una informazione imbavagliata, dedita all’auto-censura e al servilismo, di un sistema giudiziario disastrato, lento, inefficace e deligittimato.

La Carta Costituzionale viene svuotata dall’interno nei suoi principi fondamentali, i referendum umiliati e disattesi.

Abbiamo sempre meno lavoro, gli stipendi più bassi di Europa, sindacati divisi e spesso genuflessi al potere, una imprenditoria rapace e troppo spesso incapace, una corruzione da 60 miliardi l’anno (5 finanziarie) e le Mafie come prima industria del Paese.

L’abisso si diceva, senza vedere all’orizzonte nemmeno l’ombra di un principe sul cavallo bianco pronto a salvarci, di un leader, di un salvatore. Dobbiamo resistere e difenderci da soli.

Per questo lancio la mia bottiglia nel mare
.



Perchè credo sia giunto il momento di contarci, di sapere quanti siamo a svegliarci la mattina con un senso di schifo nei confronti del nostro paese.

Non importa se siamo di destra o di sinistra, grillini o dipietrini, iscritti alle liste civiche o ad Azione Cattolica.

Voglio sapere se le persone che davvero ne hanno le tasche piene di questo tentativo di trasformare nuovamente i cittadini in sudditi sono 5.000, 500.000 o 5.000.000. Perché fa la differenza. Perché aiuterebbe ognuno di noi a sentirsi meno solo. Il web ci dà la possibilità di informarci ed incontrarci (finchè non ce la toglieranno), usiamolo come strumento di riconoscimento.

Basterebbe decidere una data nella quale tutti potremmo uscire di casa con che ne sò una fascia al braccio con scritto "IO NON MI ARRENDO". Senza che nessun partito, associazione o lista possa metterci il cappello sopra.

Se come liberi cittadini avessimo il coraggio di farlo , se ognuno di noi allargasse la proposta con i mezzi che ritiene più opportuni , se scoprissimo in quei giorni che non siamo una minoranza di sfigati ma che siamo tanti... Chissà...

"Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi " diceva Bertolt Brecht.

Ma questa è solo una bottiglia nel mare...


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