Quel che bisogna sapere sulla spesa pensionistica (ma non vi dicono)

par Zag(c)
lunedì 30 dicembre 2013

Occorrerebbe che, ogni tanto, ognuno nel suo piccolo facesse informazione (o controinformazione, come si diceva una volta). Parola e pratica ormai desueta. Tutti rivolti ad essere inebetiti di fronte al "nuovo che avanza" ma che puzza di stantio. E prendo spunto dai dati ISTAT che parlano dei pensionati.
 
Soldi dello Stato che vengono sperperati, che gravano sul bilancio dello Stato e che aumentano il debito pubblico. Così ci viene raccontato. Bene. Intanto partiamo dai dati. I pensionati sono 7 milioni e 200 mila, il 43% del totale percepisce meno di 1.000 euro al mese e, di questi, 2 milioni e cinquecentomila meno di 500 euro. E chi vive di proprio sa cosa significhi vivere (?) con cifre del genere. 
 
L'altro dato che ci viene spacciato è che il fondo delle pensioni grava sulla finanza pubblica. Prendendo il bilancio dell'INPS ci si accorge che il fondo dei lavoratori dipendenti e quello dei precari sono in attivo malgrado siano diminuiti gli iscritti all’INPS ed aumentati i disoccupati. Il fondo lavoratori dipendenti nel 2012 chiude con un attivo di 1 miliardo e 351 milioni; e quello dei precari di 8 miliardi e 716 milioni. Attivo vuol dire che quel che si incamera con i contributi supera quel che si spende per le pensioni, e non solo.
 
Ma questo avanzo qualcuno poteva pensare che fosse andato a costituire un "tesoretto" o ad aumentare gli assegni pensionistici. Invece è andato a coprire il deficit dei fondi come quello dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori), del clero, dei dirigenti di azienda, degli ex fondi speciali (elettrici, trasporti, telefonici…) per circa 20 miliardi ogni anno. Nel 2012 il bilancio dell’INPS è andato in rosso in quanto ha assorbito l’Enpals ed il pubblico impiego, quest’ultimo ente ha caricato sull’INPS un deficit di 7 miliardi e 617 milioni per il 2012 e circa 17 miliardi di passività pregressa maturata per il mancato versamento da parte dello Stato dei contributi dei suoi dipendenti. Il disavanzo complessivo dell’Inps per il 2012 ammonta a 9 miliardi e 865 milioni
 
L'altra bufala che ci viene venduta è che la spesa pensionistica (che, stante ai numeri non pesa sulla collettività, ma solo su chi versa i contributi) rappresenti il 13% della ricchezza prodotta, mentre negli altri paesi è molto meno. Ci credo! Più decresce il Pil maggiore è l'incidenza delle pensioni su esso, senza contare che il Tfr (che è costituito sempre da salario differito) viene considerato come spesa pensionistica e che sulle pensioni grava un prelievo fiscale di oltre 34 miliardi, mentre negli altri paesi le pensioni vengono tassate solo simbolicamente. Quel 13% quindi scende intorno all'7-8%, che è in media con tutti gli altri paesi europei. 
 
Quando vi parlano di spesa pensionistica e balle del genere, ricorrete ai dati pubblicati dallo stesso INPS e ricordate che ve stanno a frega'

 


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