Quando uscirĂ² di prigione

par l’incarcerato
sabato 23 ottobre 2010

Quando esco di prigione finalmente potrò sentirmi libero, libero di poter vivere, non sopravvivere.

Potrò essere libero di lavorare non come condanna, ma come mezzo di soddisfare il mio bisogno, e non che sia una necessità.

Quando esco di prigione finalmente non avrò paura di morire per mano degli aguzzini di Stato, sarò libero di esprimermi senza la paura di ritorsioni, di delusioni, di illusioni.

Potrò essere libero da queste catene, da queste sbarre di metallo che al solo toccarle ti angoscia, ti aliena, ti distrugge.

Quando esco di prigione potrò vivere felice, in collettività, con tutti i miei fratelli di tutti i colori, di tutte le nazioni.

Potrò essere libero di vivere in pace, senza una guerra o una rivolta perché non ce ne sarà bisogno.


Come non ci sarà bisogno di bandiere, di Partiti, di capipopolo, di sofisti, di arrampicatori sociali, di populisti.

Sarò finalmente libero di aver fiducia nell'uomo, senza rancori, senza approfittatori.

Quando uscirò di prigione sarò uguale agli altri, con gli stessi diritti, senza bisogno di chi gestisce la mia pseudo libertà.

Potrò essere libero di essere me stesso, senza adeguarmi per poter sopravvivere assieme agli altri, senza strisciare come un verme.

Sarò libero di amare, sognare, pensare e senza che gli altri lo facciano per me.

Quando esco di prigione forse sarà troppo tardi, forse non uscirò mai, ma non smetterò mai di tentare un evasione.

La prigione è questo attuale Sistema e fuori sicuramente c'è un mondo migliore.


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