Quando la ripresa economica passa per la cultura: alcuni esempi di musei satellite

par Santino Santinelli
mercoledì 26 febbraio 2014

Conoscete i musei satellite? Se no, dovreste leggere questo articolo. Nello specifico saranno presentati alcuni musei europei, che hanno contribuito alla ripresa ecnomica e culturale della città in cui sono stati realizzati.

Per superare una crisi economica e occupazionale, dando vita a nuovi posti di lavoro e rilanciando l’economia locale, c’è bisogno di una pianificazione sul territorio, che va ben oltre le discussioni della politica nazionale. Tutti quanti siamo portati a giudicare le scelte politiche del governo o dei vari esponenti politici nazionali, e ad interessarci meno delle scelte degli amministratori locali, tendendo a giustificare le loro mancanze quando questi non operano efficientemente sul territorio, perché crediamo che tutte le responsabilità siano in mano del parlamento.

Quello che spesso ignoriamo è che, per quanto gli amministratori locali siano limitati, in realtà hanno un ruolo fondamentale: la gestione e la pianificazione diretta del territorio. I nostri sindaci, i presidenti di provincia e di regione, sono i primi responsabili della tutela e lo sviluppo di un territorio. Certamente hanno limiti, e soprattutto dal punto di vista economico, ma hanno comunque la responsabilità diretta di trovare delle soluzioni ai problemi reali del territorio.

E a pensarci bene ciò potrebbe giustificare, almeno in parte, il fatto che in alcune zone del nostro paese ci sono più servizi e opportunità di sviluppo che in altre. Partendo dall’idea che la cultura sia l’unica strada da percorrere per superare la crisi economica, e prendendo spunto da quello che succede negli altri paesi europei, ho iniziato a cercare delle proposte possibili, che potrebbero essere realizzate anche nel nostro paese. Così ho scoperto l’esistenza dei musei satelliti.

Già a partire dagli anni novanta, diversi amministratori locali hanno cercato di far rinascere i loro territori grazie alla cultura. Nello specifico si è tentato di realizzare alcune sedi dislocate di importanti musei mondiali. Alcuni di questi amministratori hanno avuto il sostegno del governo centrale, altri di quello regionale, ma tutti loro si sono impegnati seriamente per proporre un’alternativa di sviluppo economico, sociale e culturale. Alcuni di questi esempi solo il Guggenheim-Bilbao, il Centre Pompidou-Metz e il Louvre-Lens.

 

Il Guggenheim-Bilbao è un museo di arte moderna e contemporanea, progettato dall’architetto canadese Frank Gehry, che si trova a Bilbao, nella regione spagnola dei Paesi Baschi. Il museo è stato inaugurato il 18 ottobre 1997 dal re Juan Carlos I di Spagna. Il museo ospita mostre permanenti e visita di opere di artisti spagnoli e internazionali. Quando il Guggenheim Museo di Bilbao ha aperto al pubblico nel 1997, è stato subito salutato come uno degli edifici più spettacolari del mondo nello stile del decostruttivismo e un capolavoro del 20° secolo.

La struttura architettonica esterna è caratterizzata da curve casuali, progettate per catturare la luce solare, ed è rivestito in vetro e titanio. L’interno è stato progettato intorno ad un grande atrio luminoso con vista sul fiume e sul paesaggio circostante. Undici mila metri quadrati di spazio espositivo sono distribuiti su diciannove gallerie, dieci delle quali hanno la classica forma ortogonale, mentre le restanti nove sono di forma irregolare e possono essere identificate dall’esterno dalle loro forme organiche e il vortice di rivestimento in titanio. La più grande galleria, misura 30 metri di larghezza e 130 metri di lunghezza.

Nel 1991 il governo basco ha chiesto alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di cofinanziare e realizzare una sede dislocata del famoso museo americano nella zona portuale di Bilbao, lungo il fiume Nervion, che attraversa la città. Proprio il porto della città spagnola, che in passato aveva contribuito allo sviluppo socio-culturale di Bilbao, negli ultimi anni aveva visto una forte crisi occupazionale e molti edifici di quell’area erano stati abbandonati. Proprio per questo motivo, lo scopo della nascita di questo museo era quello di rilanciare la città spagnola.

Il governo basco accettò di coprire il costo della costruzione dell’edificio, circa 100 milioni di dollari americani. In cambio, la Fondazione americana accettò di gestire la nuova istituzione, organizzando al suo interno mostre temporanee, anche con opere già presenti nel museo americano. Quasi subito dopo la sua apertura, il Guggenheim di Bilbao è diventato un’attrazione turistica che attira visitatori da tutto il mondo. Nei suoi primi tre anni di vita, il museo è stato visitato da quasi 4 milioni di turisti, contribuendo a generare circa 500.000.000 di euro.

Oltre all’impatto turistico che ha permesso di rilanciare attività commerciali e ricettive, il consiglio regionale basco ha stimato anche un ulteriore introito di circa 100 milioni di euro in tasse. Questo museo ha dato vita ad una rinascita così vivace della città, da coniare il termine “effetto Bilbao”, una rinascita culturale che ha dato lo spunto a molte altre città europee che sentono il bisogno di rinascere economicamente, sfruttando il potere attrattivo della cultura.

Il Centre Pompidou-Metz è un museo d’arte moderna e contemporanea che si trova nella città francese di Metz, nella regione della Lorena. Si tratta di una struttura decentrata del centro artistico Pompidou di Parigi e offre mostre semi-permanenti e temporanee, provenienti dalla grande collezione del museo nazionale Francese di Arte Moderna, la più grande collezione europea delle arti del 20° e del 21° secolo.

Il Pompidou-Metz è il più grande spazio espositivo temporaneo francese fuori Parigi, con oltre 54.000 m² di spazi, divisi tra tre gallerie espositive, un teatro e un auditorium, un ristorante e un bar con terrazza e giardini. Il tetto dell’edificio è uno dei più grandi e complessi mai costruito fino ad oggi e, dal punto di vista architettonico, è anche la parte più interessante dell’edificio. La struttura del tetto è composta da sedici chilometri di legno lamellare, che si intersecano a formare un esagono che ricorda la forma di un cappello cinese. Progettato dall’architetto giapponese Shigeru Ban, l’edificio è stato inaugurato dal presidente francese Nicolas Sarkozy il 12 maggio 2010. Fin dalla sua inaugurazione, l’istituto è diventato uno dei luoghi culturali più visitati di Francia fuori Parigi.

Il Centro Pompidou-Metz collabora anche con il Museo Los Angeles County of Art, il Museo d’Arte Moderna lussemburghese e il Centro per l’Arte e i Media di Karlsruhe. Inoltre il Centre Pompidou-Metz promuove la scena artistica locale in collaborazione con il Fondo Regionale d’Arte Contemporanea della Lorena e organizza anche spettacoli dal vivo contemporaneo nel suo teatro, così come convegni, incontri e conferenze nel suo auditorium.

Il Louvre-Lens è un museo d’arte situato nella città di Lens, nel nord della Francia, nella regione di Nord-Pas de Calais. Il museo nasce grazie ad un progetto di continuo decentramento delle istituzioni culturali francesi, attraverso il quale si è dato vita a diverse sedi del famoso museo parigino, compreso il museo Louvre-Abu Dhabi, che aprirà nel 2015. Il Louvre-Lens mantiene stretti rapporti istituzionali con il Louvre ed è finanziato principalmente dalla regione Nord-Pas de Calais.

Nel 2003 il Ministero della Cultura e la direzione del Louvre hanno lanciato un appello alle Regioni francesi nel tentativo di impiantare un museo satellite del Louvre all’interno della loro regione.Tale scelta trae origine dal desiderio di diffondere sul territorio nazionale l’universalità del Louvre, ma anche dal bisogno di superare una sempre più diffusa critica popolare, che prende di mira la capitale francese, vista come una città privilegiata dal punto di vista culturale. La proposta del ministero della cultura ha riscontrato un’interessante partecipazione da tutto il territorio nazionale e solo la regione del Nord-Pas de Calais ha proposto ben sei città: Lille, Lens, Valenciennes, Calais, Béthune e Boulogne-sur-Mer.

Dopo un intero anno di discussioni e una vivace concorrenza tra le varie località francesi che avevano presentato una candidatura ufficiale, nel 2004, il primo ministro dell’allora governo francese Jean-Pierre Raffarin, ha annunciato che la città di Lens era la località scelta. Questa decisione era stata presa con l’obiettivo di rivitalizzare una zona che ha vissuto diverse devastazioni. Le due guerre mondiali e l’occupazione nazista prima, e la chiusura delle miniere di carbone poi che, dopo lo sfruttamento intensivo degli anni 60 e 70 e la loro successiva chiusura, hanno contribuito a dare vita ad una regione desertificata dal punto di vista occupazionale.

Nel 1986 è stata chiusa l’ultima miniera della città di Lens, contribuendo alla trasformazione di una città industriale in una terra senza prospettive e opportunità e con un tasso di disoccupazione ben al di sopra della media nazionale francese. Nel 2005 il governo francese emanò un bando di concorso per la progettazione dell’edificio, che fu vinto dallo studio di architettura giapponese SANAA, che disegnò l’edificio in collaborazione con l’architetto di New York Tim Culbert e l’architetto paesaggista francese Catherine Mosbach. Anche il Louvre-Lens sta vivendo un grande successo sia in termini economici, che di numero di visitatori.

Purtroppo in Italia non esiste ancora un museo satellite come quelli già citati, però esiste una piccola raccolta d’arte legata alla collezione Guggenheim. Questo museo non può essere paragonato alle gallerie citate per le dimensioni dell’edificio, per la quantità di opere esposte, per il numero di visitatori e per il semplice fatto che non è una struttura satellite. La Peggy Guggenheim Collection è un museo sul Canal Grande a Venezia con sede a Palazzo Venier dei Leoni e fa parte della Solomon R. Guggenheim Foundation.

Raccogliendo principalmente la collezione d’arte personale di Peggy Guggenheim (1898–1979), ex-moglie dell’artista Max Ernst e nipote del magnate Solomon R. Guggenheim, questo museo si trova in un piccolo edificio che un tempo era un’abitazione privata di Peggy Guggenheim. Al suo interno vi sono esposti alcuni quadri che fanno parte della collezione Guggenheim, anche se la raccolta di opere è molto ridotta. La raccolta è caratterizzata principalmente dal modernismo statunitense e dal Futurismo italiano. Inoltre ci sono anche quadri appartenenti al cubismo, al futurismo e all’espressionismo astratto.

Nonostante questa collezione non appartenga ad un museo satellite, la Peggy Guggenheim Collection è uno dei principali musei italiani nel campo dell’arte europea e statunitense della prima metà del ventesimo secolo e, sicuramente il nome della collezione ha una certa influenza sui turisti che ogni anno visitano la laguna e i suoi tesori.


Fonti: Wikipedia


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