Quale futuro in Africa per L’Europa?

par Caserta Raffaele
giovedì 24 febbraio 2011

L’Europa, dopo una politica di acquiescenza colpevole, sulle posizione di retroguardia di tutti i regimi arabi dalla fascia nordafricana al Medio Oriente sia quelli dittatoriali con parvenze di superficiale modernità sia quelli con una politica oscurantista e medievale, si trova dinanzi a un’occasione storica.

La politica dello struzzo o delle tre scimmiette (non vedere, non sentire, non parlare) è purtroppo obsoleta irrimediabilmente.

Questa politica rispondeva ad una ragione di stato sostanzialmente per un duplice ordine di motivi:

1) Economico: in nome del Dio petrolio che In Europa salvo che in Russia, manca e che invece abbonda enormemente in quasi tutti i regimi arabi (Libia terzo produttore mondiale, Kuwait quarto), e in questi tragici momenti in cui dopo la Tunisia, l'Egitto, la Libia sembra collassare, le forniture necessarie alle economie occiidentali sono a forte rischio.

Le borse già iniziano a perdere colpi e un periodo dell'Orso (con forti perdite) è quasi sicuro.

Oggi il petrolio è già giunto a 110 $ al barile ed è una facile previsione che in un breve lasso di tempo la soglia dei 150 $ sarà sicuramente raggiunta.

Rincari ulteriori porterebbero il sistema occidentale ad una vera catastrofe.

Tra l'altro l'Italia dipende per 1/3 del petrolio e per una buona metà di gas dalla LIbia, essendo inoltre il primo interlocutore della stessa.

La ditta Imprengilo è fortemente impegnata nelle costruzioni, insieme ad altre ditte, nell'ambito della nefasta concessione del governo Berlusconi di un risarcimento per danni coloniali al colonnello Gheddafi per circa 5 miliardi di Euro.

2) Politico-religioso: essendo una buona parte dell'Europa ancora purtroppo antisemita, l'appoggio è stato sempre forte per gli arabi.

Quindi adesso c'è l'occasione, anche per evitare la sicura valanga di immigrati un specie sulle vicine coste italiane di appoggiare vere affermazioni di forze democratiche in questi paesi, invece di approfittarne per continuare a vendere armi per continue esiziali guerre.

E' un bivio: appoggio a presumibili dittature militari o di integralisti islamici o facilitare processi di democrazia.

Quale sarà la strada scelta: quella facile ma foriera di futuri pericoli o quella difficile ma moralmente ed eticamente accettabile?


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