Puglia: prospettive politiche dopo le elezioni del Parlamento

par Giacomo Nigro
martedì 5 marzo 2013

Il risultato delle urne influenza le scelte politiche di Nichi Vendola in Regione.

Nichi Vendola resterà al timone della sua Puglia rilanciando l’azione del suo governo sino alla scadenza. Il 2015 è il traguardo, ma fino a quando durerà la legislatura nazionale che, in procinto di partire, potrebbe avere vita breve e conseguenze politiche anche sulla situazione pugliese? Questo è il tema cruciale di questi giorni post-elettorali.

Il leader di Sinistra Ecologia e Libertà non opterà quindi per il Parlamento, resterà in Puglia dove naturalmente proporrà modifiche allo status quo dettate proprio dai risultati elettorali nazionali. Quasi certamente proporrà la riduzione dei costi della politica e il rinnovamento delle cariche con particolare attenzione alle parità di genere. È quindi probabile un rimpasto del governo regionale.

La riduzione dei costi della politica avrà due effetti: dare un’indicazione “politica” al Movimento 5 stelle e ai suoi sostenitori e sottolineare la rotta relativa alla riforma, già approvata in consiglio regionale, ma applicabile solo dalla prossima legislatura: i consiglieri regionali saranno ridotti da 70 a 50 e la giunta da 14 a 10 componenti, di cui massimo 2 esterni.

Già ora, tramite accorpamenti delle deleghe assessorili, il numero degli assessori potrebbe passare da 14 ad un massimo di 11, approfittando magari dell’elezione nazionale di Michele Pelillo (PD, Bilancio), Nicola Fratoianni (SEL, Attuazione del programma) e Dario Stefàno (SEL, Agricoltura).

Nel tema della riduzione dei costi, rientra anche il discorso delle sostituzioni di alcuni assessori esterni, per Maria Campese, titolare dello Sport, l’abolizione dell’assessorato e l’assorbimento della delega viene data per scontata. In questo caso conterebbe anche il fattore politico: Campese, legata al Prc, si è candidata con la lista di Rivoluzione civile in Piemonte.

Per quanto riguarda la parità di genere, con una riduzione a 11 assessori e sulla base delle ipotesi fatte, la giunta resterebbe composta da 5 uomini e 6 donne. Le proporzioni potrebbero essere invertite con eventuali altre sostituzioni, Vendola intende comunque mandare un segnale chiaro al Consiglio che si appresta a ridiscutere, in sede di riforma elettorale, la doppia preferenza alle urne e la parità nelle liste delle prossime Regionali.

 


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