Pubblicità Nike dei mondiali: a brand new stereotype. Saviano, riprovaci!

par L’89
sabato 5 giugno 2010

La nuova pubblicità Nike: com’è viene rappresentata l’Italia? Cosce volanti, glitter, Bobby Solo e calciatore celebrato. Alla berlusconiana. E pensare che qualcuno temeva per il buon nome del paese per colpa di Gomorra.

Impressioni vaghe. E’ uscito da qualche giorno il nuovo spot Nike per i mondiali di calcio (video). Spinto parecchio su internet, “quant’è bello... com’è geniale...”, ma sostanzialmente – effettivamente – ben fatto. L’idea di fondo è rendere ogni azione di gioco tassello fondamentale del destino dei calciatori coinvolti e delle tifoserie a supporto. E dunque, ecco i principali protagonisti della competizione: Ribery per la Francia, Rooney per l’Inghilterra, Cristiano Ronaldo per il Portogallo. Eccetera.
 
L’Italia presenta un Cannavaro provvidenziale, nell’atto di un salvataggio lungolinea in rovesciata. A rovinare il sogno di una Costa d’Avorio già festante, riversatasi in strada sul tiro a porta sguarnita di Drogba. Nella riproposizione di “ciò che sarebbe se accadesse davvero”, ecco il capitano della nazionale italiana all’interno di uno studio televisivo, laddove Bobby Solo, sul palco, canta guardando fisso nella camera un brano a lui dedicato. Intorno, gaudenti scosciate che ballano culo in faccia al calciatore, seduto su una poltrona a godersi la fama e l’atmosfera di uno show che sembra ricordare il Chiambretti night.

 

Uff. E quindi? Quindi gli autori dello spot, a quanto pare, hanno creduto di riproporre qualcosa di specificatamente italiano pensando ad uno spettacolino softcore, in stile Mediaset, con le pupe, il menestrello kitsch, il divo del calcio, le mega-luci e il glitter. Passando per essere una prima volta decisiva: la prima volta di un nuovo stereotipo. Lo stereotipo italiano della pessima tv, dell’esaltazione del vano, della consacrazione pubblica del futile, della posposizione della donna ad ornamento celebrativo del maschio vincente. L’Italia berlusconiana, la tv berlusconiana, in tutto il meglio che il cliché della sua nuova egemonia culturale può offrire. Potrebbe non essere. Ma di pizze e automobili neanche l’ombra. E pensare che qualcuno si preoccupava di Gomorra, e vuole tagliargli lo show.
U‘


Leggi l'articolo completo e i commenti