Prostitute sulla via Domitiana e Camorra: minacce e gambizzazione

par Francesco Finucci
sabato 24 agosto 2013

Primo avvertimento: cicatrici su volto e gambe. Secondo avvertimento: gambizzazione. Questa la pratica sulla via Domitiana, dove il sodalizio tra Camorra e mafia nigeriana controlla il racket della prostituzione.

 

Cercando "prostitute via Domitiana" il primo risultato sarà qualcosa del genere: le dritte di un certo Pakitro su Gnoccatravels.com per trovare la migliore merce. Qualche riga più sotto un ingenuo che si firma con il misterioso appellativo "?" vuole sapere dove si trovano queste famose donne di strada - non le ha mai viste. E vuole saperlo proprio bene bene , ma solo curiosità, sia chiaro. Un articolo del Corriere della Sera non può spiegargli il dove, ma il funzionamento è particolarmente chiaro.

Prima di tutto, l'approccio. Il cliente non va mai spaventato. Mai parlare di Camorra, di criminalità, del fatto che i soldi servano a pagare la media di 50000 euro che le prostitute devono ridare indietro.

Indietro alla criminalità locale, un sodalizio con la mafia nigeriana, che ha portato sulla Domitiana ragazze da Nigeria, Senegal e Camerun. Un asse consolidato, che assicura ad entrambe le associazioni guadagni e soprattutto il controllo totale sulle prostitute, che vivono in tuguri assicurati dalla Camorra: "Sono scantinati pieni di muffa. D'inverno si gela, d'estate si muore dal caldo. Molte volte manca anche la luce, ti fanno strada con le candele. Vivono in tuguri. In cinque o sei per appartamento, se così si può chiamare. Non c'è luce ma spesso non c'è nemmeno l'acqua. Al catasto risultano abitazioni disabitate, inesistenti, abusive".

Un racket redditizio, ma non abbastanza: ora è arrivata la "carne bianca", quella che arriva dall'est: bulgare, lituane, polacche, ucraine. E il gioco vale la candela, perché il rapporto nei costi e uno a tre. Vale dunque la fatica di rinunciare all'opera di persuasione portata avanti dai nigeriani nella madrepatria delle prostitute: una bella foto-ricordo del criminale con il machete sotto la gola della madre, come accaduto a Faith (22 anni).

Tant'è che la presenza della mafia nigeriana veniva già segnalata da Giampaolo Musumeci su Il Riformista nel 2009, quindi c'è poco da temere per l'amicizia con i Casalesi. Altrettanto temprata è poi quella con le mafie d'oltre Adriatico, vista la presenza di criminalità russa e albanese a Roma e l'asse tra quest'ultima e la 'Ndrangheta. Ecco dunque che si arriva agli ultimi sviluppi della questione di quella che Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera chiama la "superstrada del sesso", un bordello lungo 45 chilometri, tra bidoni in fiamme e kosovare con i rosari in mano.

L'ultimo fatto di cronaca riguarda proprio una donna bulgara di 32 anni, colpita da uno di quegli uomini in casco integrale e moto. Il casco è un tabù, e la ragione è presto detta: la donna è stata gambizzata, per essersi ribellata al pizzo. Questa è la pratica, prima un avvertimento, poi la gambizzazione.

Al mercato degli esseri umani hanno un valore tra i 10 e i 15mila euro, non si possono dunque certo lasciare andare via così.

 

Foto: istolethetv/Flickr


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