Profumo di unità: il 24 novembre sciopero generale nella Scuola

par Marco Barone
lunedì 22 ottobre 2012

Incredibile?
No.
Tutto credibile.
Nella scuola si respira un “Profumo” di unità di lotta e nella lotta.
 
Quell'unità tanto invocata dal personale scolastico, che per numero di dipendenti, rappresenta la principale forza di impiego nel settore della Pubblica Amministrazione, probabilmente avrà luogo.
Quell'unità che andrà cercata e mantenuta anche con gli studenti ovvero con l'intero popolo scolastico.
 
Il 24 novembre è previsto uno sciopero generale della scuola con tanto di manifestazione nazionale.
 
Come Cobas, organizzazione di cui faccio parte, è stato rilasciato ieri un comunicato stampa, ove Piero Bernocchi, portavoce nazionale dell'Organizzazione dichiara, senza mezzi termini, che
 
“Berlusconi aveva cancellato 150 mila posti di lavoro, espulso i precari e creato classi-pollaio fino a 35 alunni. Il contratto nazionale, fermo dal 2009, resta bloccato fino al 2014 e lo stesso vale per gli scatti di anzianità, l’unica progressione di carriera. Con i due blocchi, in cinque anni i lavoratori/trici saranno derubati dai 60 ai 90 mila euro. Ma Monti-Profumo si sono superati imponendo addirittura l’aumento orario di lezioni “frontali” dei docenti delle scuole medie e superiori di 6 ore a settimana a parità di stipendio: aumento senza precedenti nella storia della Repubblica per nessuna categoria, non avvenuto in alcun altro paese europeo pur massacrato dall’”austerity”, che provocherebbe il taglio di circa centomila posti di lavoro e la cacciata in massa dei precari, aggrediti già con il ridicolo concorsaccio. E’ bene ricordare che l’orario frontale (a cui si aggiungono le riunioni collegiali, la preparazione e correzione di compiti e lezioni, il ricevimento delle famiglie ecc..) dei docenti italiani è uguale o superiore alla media dell’Unione Europea: 22-25 ore alla primaria contro le 19,6 europee; 18 nella secondaria inferiore come nell’UE, e altrettante nella superiore contro le 16,3 UE; mentre gli stipendi sono nettamente inferiori agli europei, meno della metà dei più alti"
 
Ed allora i Cobas raccogliendo la data già lanciata da Cisl, Gilda, Snals e Uil, decidono di indire per il 24 novembre lo sciopero generale della scuola con manifestazione nazionale.
 
Tra le motivazioni dello sciopero si segnalano la volontà di lottare per cancellare il folle aumento dell’orario, chiedendo piuttosto quel ruolo unico che lo abbassi ai docenti della primaria innalzandone gli stipendi, da equiparare per tutti gli/le insegnanti ed ATA a quello medio UE; per lo sblocco dei contratti e degli scatti di anzianità; per la cancellazione della legge Aprea che è in discussione nelle commissioni parlamentari, di cui poco si parla, e del concorsaccio; per l’assunzione dei precari, docenti ed ATA, su tutti i posti in organico di fatto e di diritto; per rifiutare la deportazione degli “inidonei”, la scuola-miseria, la scuola-quiz dell’Invalsi, le classi-pollaio.

Profumo di unità nella lotta?
Sì.
Infatti, il comunicato dei Cobas si conclude con questo invito:
Proponiamo dunque a Cisl, Gilda, Snals e Uil (e Cgil se intenzionata a scioperare) di incontrarci per decidere il 24 un grande corteo unitario - con pari dignità - e per stabilirne le modalità.

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