Processo breve: La legge non è più uguale per tutti

par Voltaire
giovedì 14 aprile 2011

Con l’approvazione del Processo breve alla Camera dei Deputati, viene dato l’ennesimo colpo all’istituto democratico nel nostro Paese. Fondamento degli stati moderni è infatti il principio che la legge è uguale per tutti. Ogni cittadino che sia un impiegato, un insegnate, un contadino, un avvocato od il primo ministro dovrebbero avere le stesse responsabilità e garanzie dinanzi alla giustizia. Questo concetto è ciò che garantisce l’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, e ci sono voluti secoli di lotte e battaglie affinché fosse affermato.

Un tempo il sovrano accomunava il potere legislativo, esecutivo e giudiziario nella sua persona e li esercitava secondo il suo arbitrio, piegando il volere delle leggi a suo piacimento.

In passato il popolo, l’aristocrazia e il monarca non godevano né degli stessi diritti né dello stesso trattamento dinanzi alla legge, il più debole soccombeva rispetto al più forte.

Nell’età moderna si è affermata l’idea della distinzione dei tre poteri che compongono lo Stato. Si è strutturato questo principio fondando tre istituzione indipendenti: il Parlamento, il Governo e la Magistratura, che esercitano il proprio potere sotto il controllo della sovranità popolare.

Con il voto di ieri alla Camera dei Deputati è come se si fossero portate indietro le lancette della storia.

Il volere di uno infatti viene anteposto al volere della comunità. La legge viene modificata e plasmata secondo le esigenze del Capo del Governo, senza che un organo di garanzia che rappresenti davvero la volontà popolare possa fermare lo scempio in atto.

Nell’antica Roma c’erano i Tribuni della Plebe che potevano mettere il veto su una legge proposta dal Senato, ed evitare che questa venisse approvata, il popolo italiano invece non ha un’istituzione che possa farsi carico della propria voce.

Il parlamento è composto da deputati che non sono stati eletti direttamente dal corpo elettorale, ma nominati dai capi delle coalizioni, spesso questi sono assoldati e comprati come mercenari dalla maggioranza di governo.

Cosa rimane dell’Istituto democratico, che dovrebbe garantire la miglior sintonia tra popolo e potere decisionale? Nulla.

Ieri è stato fatto strame per l’ennesima volta del diritto e delle normali regole della convivenza civile, la sensazione scomoda che ci sia qualcuno superiori alle leggi sarà ancora più forte tra i cittadini italiani. L’ingiustizia e la menzogna l’hanno avuta vinta sui principi di uguaglianza e democrazia.

Il processo breve cancellerà i processi di Silvio Berlusconi, ma è ora che gli italiani con il proprio voto cancellino Silvio Berlusconi. 


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