Processo a Lunardi: il Parlamento tutelerĂ , di nuovo, un suo membro?

par Giovanni Maria Sini
mercoledì 6 ottobre 2010

Giunta per le autorizzazioni a procedere: Garantismo o giustificazionismo?

Costituzione Italiana: Art. 96 - Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.

Oggi (6 ottobre) è prevista una nuova convocazione della Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio per dar seguito all’esame di una domanda nei confronti del deputato Pietro Lunardi, ministro delle infrastrutture e trasporti pro tempore (proc. n. 1560/10 RGNR - Perugia) (Doc. IV-bis, n. 1) (rel. Castagnetti).

Un primo esame c’era stato il 22 settembre, il secondo il 29 settembre e domani (6 ottobre) il terzo appuntamento.

La vicenda vede coinvolti Lunardi e il cardinale Crescenzio Sepe, indagati per concorso in corruzione, e riguarda il presunto acquisto sottocosto da parte di una società (amministratore il figlio di Lunardi) di un immobile di Propaganda Fide, a Roma.

L’ipotesi è che l’allora ministro, in cambio di questo acquisto a buon mercato, avrebbe favorito la Congregazione affinchè accedesse ad un finanziamento “Arcus” di duemilioniemezzo di euro “in difetto dei presupposti”.

Nella Relazione, che accompagna gli atti dell'inchiesta, si sottolinea in particolare, anche sulla base di accertamenti della procura della Corte dei conti del Lazio, la "assoluta carenza dei presupposti per la concessione del finanziamento pubblico 'Arcus' alla 'Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli o di Propaganda Fide', sollecitato personalmente dal ministro Lunardi".

Viene anche sottolineata la "sproporzione tra prezzo pagato e valore dell'immobile, acquistato dalla società immobiliare amministrata dal figlio del ministro Lunardi".

Queste, in sintesi, le ipotesi formulate.

Naturalmente si ribadisce la piena innocenza sino ad accertamento della verità e sentenza definitiva.

La domanda è solo una: questa vicenda, sempre riferita a casette, è più o meno grave del recente tormentone estivo?

La richiesta di autorizzazione a procedere, avanzata alla Camera dal Tribunale dei ministri di Perugia, non ha trovato risposta.

Il Presidente Pierluigi Castagnetti ha espresso parere favorevole alla concessione.

Il Pdl ha preso tempo, o meglio ha chiesto e ottenuto il rinvio al 6 ottobre prossimo.

Resta una memorabile intervista del ministro Lunardi.

Attendiamo di capire se domani si continuerà ad oscillare: un conto è il garantismo, altro l’eccessivo e, a volte, sfacciato giustificazionismo.

Il garantismo non può coincidere col mancato accertamento delle responsabilità e col sottrarsi al giusto processo da cui si può uscire casti, senza alcun timore o privilegi di casta, se si è certi della propria estraneità, della propria regolare condotta e della propria innocenza.


LEGGI:
Il centrodestra in Parlamento salva Lunardi
 


Leggi l'articolo completo e i commenti