Primo Maggio, festa del Lavoro che non c’è

par Marvin
venerdì 1 maggio 2009

Il lavoro umano sta scomparendo, la tecnologia prenderà progressivamente il posto degli uomini.

Il lavoro manuale è stato erroneamente messo al bando, i nostri figli dovevano studiare, ed ora spesso devono osservare da lontano quelli che pur tra mille difficoltà riescono a trovare un lavoro, e che in qualche modo riescono a mettere a frutto l’apprendimento di un mestiere.

La spinta all’utilizzo di macchinari che sostituissero il lavoratore, da un lato ha reso il lavoro meno usurante ma dall’altro ha tolto il sostentamento a un grande numero di famiglie.

Se fossi un imprenditore, sicuramente cercherei di ottenere un prodotto utilizzando il minor numero di lavoratori e il massimo numero di macchinari.

I vantaggi sarebbero notevoli: un macchinario non si ammala, non sciopera, non si infortuna, non chiede aumenti, non mangia, non va in bagno, non fuma, non si deprime e non si stanca.



Però un dubbio mi assale: se nella produzione di un bene raggiungessi l’automazione quasi totale, usando anche i robot al posto degli esseri umani, mi troverei davanti a un piccolo, insignificante, trascurabile effetto collaterale:
a chi venderò i beni prodotti?

Perchè una volta eliminati i lavoratori, scompaiono automaticamente anche i consumatori.

Buona festa del Lavoro a chi lavora, e agli altri?
 
Ci penseranno le caste.


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