Primarie PD: trionfa Renzi, sinistra finita

par paolo
lunedì 9 dicembre 2013

Metamorfosi PD completata. L'anima democristiana dei margheritini fagocita gli sbiaditi eredi del vecchio PC e Matteo Renzi, stravincendo su Gianni Cuperlo, mette una pietra tombale definitiva sulle ambizioni politiche della sinistra italiana.

L'elegante e linguisticamente raffinato Gianni Cuperlo, l'uomo che incarna l'anima comunista dei D'Alema, Veltroni, Bersani e di tutti coloro che ancora coltivavano la speranza di vedere finalmente vincente la sinistra nel paese ,a caldo rende subito cavallerescamente omaggio a Matteo Renzi, riconoscendone la portata della vittoria.

I dati di queste primarie, che ancora stanno arrivando, parlano di grande affluenza alle urne, probabilmente molto superiore ai due milioni, che era considerata la soglia critica per dare importante valenza politica al risultato. Sta emergendo che più di tre elettori su cinque hanno votato per il sindaco di Firenze, lasciando veramente le briciole agli altri due contendenti. Infatti Cuperlo, molto deludente, resta largamente al di sotto del 20% (forse 18%) e Giuseppe Civati attorno al 15% che era la sua massima aspirazione.

La prima domanda da porsi è chi, tra quelli che non lo avevano votato nel precende confronto con Bersani, ha deciso di puntare sul loquace ed eclettico fiorentino.

La seconda, vista l'affluenza superiore alle aspettative, stante la generale stanchezza e la disillusione dei cittadini nei confronti della politica, è chi ha pagato il contributo di 2 euro come non iscritto al PD per votare Renzi.

Probabilmente entrambe trovano risposta nel desiderio di puntare su colui che incarna meglio di altri l'essenza dell'uomo vincente, di colui cioè che può finalmente, giocando sullo stesso terreno della comunicazione di Silvio Berlusconi e Grillo, allargare il bacino elettorale del PD, andando a pescare anche tra i moderati di destra sfiancati dalla "débacle giudiziaria "del pregiudicato di Arcore e poco inclini a dar credito al "traditore" Angelino Alfano e al suo nuovo NCD (nuovo centro destra). Quindi Renzi riceve voti sia da sinistra, quella bersaniana tanto per capirci, e riceve voti pure dall'area moderata di destra. 

E' un bene? Probabilmente sì visto nell'ottica antagonistica al berlusconismo e al grillismo, forse no sul piano della uguaglianza sociale e della giustizia. Ma Renzi è poliedrico, accattivante e rassicurante con tutti. Apre la sua Convention in stile americano alle 10,30 ,quando ormai la sua schiacciante vittoria è palese, e dal palco arringa la folla plaudente, abbracciando con la sua grande arte comunicativa da tribuno tutto lo spazio della vita sociale, l'universo culturale, civile, economico di questo paese. Un torrente in piena, un'arte oratoria a braccio con una "padronanza" del pubblico veramente fuori dal comune. Renzi cita Nelson Mandela, che fa molto nella notizia, tranquillizza il governo Letta (per il momento), garantisce il bipolarismo (anche se al momento i poli sono tre), rassicura la sinistra dicendo che il PD manterrà tutti i suoi ideali originari anche se ne rottamerà la vecchia classe dirigente comunista, promette un cambiamento radicale della politica e della società, sbeffeggia lo squadrismo linguistico di Grillo con le sue liste di proscrizione su giornalisti e politici, spiazza i teorici dell'inciucio minacciando di dettare una nuova agenda politica...

Un discorso energico ,empatico ,indubbiamente molto efficace e rivolto soprattutto ai delusi che si sono rivolti al populismo di Grillo . Ma anche un discorso duro e minaccioso fondato sulla promessa che da domani ci sarà un cambio di registro a tutto tondo . Un discorso che non dovrebbe far dormire , al di là delle scontate rassicurazioni di circostanza , sonni tranquilli al trio Napolitano , Letta , Alfano e al loro impegno sulla governabilità.

Oggi, con l'elezione a segretario di Matteo Renzi , è nato un altro PD e finisce definitivamente il vecchio PCI di Gramsci.

Renzi, che non appartiene a quella storia, che non appartiene all'album di famiglia della sinistra storica, fa il pieno di voti proprio nelle "regioni rosse", tutte oltre il 70% di consensi. E' nata cioè una nuova destra moderata in stile vecchia balena democristiana che sicuramente avrà piu chanche di vittoria elettorale rispetto a tutte le configurazioni "sinistrorse" precedenti, confermando il sospetto che in questo paese, comunque sia, vince sempre la destra.

Insomma stasera non tutti nel PD, e men che meno i consociati di governo, brinderanno a champagne o al più autoctono spumante. La vittoria di Matteo Renzi, soprattutto per la sua consistenza, se da domani il nuovo corso sarà coerente con il discorso del nuovo segretario, andrà inevitabilmente a collidere con il triangolo delle "Larghe intese".

Delle due l'una, o Renzi ha fatto il classico polpettone accattivante di buone promesse che poi finiranno in cavalleria, o Enrico Letta (a proposito, per chi avrà votato?) deve cominciare a preparare le valige perché Renzi dovrà, necessariammente in tempi brevi, puntare al premierato se non vorrà spegnere il sacro fuoco che lo alimenta. 

Questo è il vero mandato degli elettori.


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