Presidenziali egiziane: il gioco del rinvio
par Enrico Campofreda
venerdì 22 giugno 2012
Nessun annuncio giovedì, probabilmente non giungeranno dati certi neppure domenica. Il risultato delle presidenziali viene rinviato sine die con l’alibi del riconteggio delle schede motivato dalle accuse di brogli che i candidati si sono scambiati reciprocamente. E’ stato più che altro Shafiq a insistere sull’ipotesi, attuando quasi una scusante non richiesta perché al primo turno proprio lui era stato al centro delle denunce presentate da Sabbahi.
Il socialista puntava il dito sul voto che l’ex generale aveva ricevuto di nascosto da tanti militari, che per legge non possono recarsi alle urne. Come in un disegno preordinato ora il Consiglio Supremo delle Forze Armate lancia il gioco del rinvio. Il clima che si respira giorno dopo giorno è pesante e lo è l’imbarazzo che segue. Anche l’occhio d’un osservatore potente come Hillary Clinton si mostra contrariato dai rinvii (sarà un gioco delle parti?) perché al punto in cui si trova l’Egitto un Presidente dovrebbe averlo, fosse pure il non amato Fratello Mursi. A lui i conteggi ufficiosi, più naturalmente quelli di parte, ma anche gli exit poll di istituti accreditati, accordano la vittoria con un buon distacco (circa un milione di voti sull’avversario).
Piazza Tahrir è tornata a riempirsi, prevalentemente di militanti ed elettori islamici che hanno subìto lo scippo d’una maggioranza parlamentare conquistata con un voto trasparente e inoppugnabile. I leader del partito (Libertà e Giustizia) seppure con fermezza dichiarano che anche davanti a colpi di mano la protesta resterà pacifica. Ieri Al-Shater, che avrebbe dovuto essere al posto di Mursi, l’ha ribadito con interviste rilasciate anche a noti quotidiani europei “Siamo determinati a usare tutti i mezzi a disposizione, specialmente di pressione pacifica e sfida legale, ma rigettiamo assolutamente violenza e conflitti armati come quelli occorsi in Libia e Siria”.
Facendo leva su questa metà di popolo non è detto che il braccio di ferro con l’altra parte sia indolore. La primavera del 2011 non lo è stata affatto.