Prescrizione breve e conflitto di attribuzioni

par Simone Gobbi
giovedì 24 marzo 2011

 Il doppio fronte della giustizia salva Berlusconi.

Giunge la Primavera anche ad Arcore. La nuova stagione porta presagi di prescrizione dei reati e conflitti di attribuzione. La nuova "rondinella" che salva Silvio Berlusconi dal gelido inverno delle Procure, porta il nome di Maurizio Paniz, geniale avvocato bellunese "fantasista" del diritto.

Si addensavano oscure nubi sopra Arcore in questi ultimi mesi. Un freddo vento da Procura Bolscevica soffiava tra le mura del mausoleo e nei giardini ingrigiti ed intristiti dall'inverno. Ma finalmente arriva la Primavera per Berlusconi e la sua bella "rondinella" porta il nome di Maurizio Paniz. Infatti martedì sera la Commissione Giustizia della Camera ha approvato la norma sulla prescrizione breve o "norma Paniz", un emendamento contenuto nella tanto discussa legge sul processo breve.

Questa nuova norma premia gli incensurati abbreviando i tempi di prescrizione se non ancora condannati con sentenza di primo grado. Una bella norma che si cuce perfettamente attorno al Premier, che vedrebbe praticamente finire il processo Mills sul nascere. Tale processo è infatti iniziato appena lunedì e finirebbe per prescrizione sul finir della Primavera a meno che ovviamente non si arrivi ad una sentenza prima di tale scadenza, ipotesi alquanto improbabile questa. A quanto pare la suddetta norma metterebbe a repentaglio anche gli altri due processi a carico di Berlusconi, non ancora iniziati, su Mediatrade e sui diritti tv Mediaset. Per quanto riguarda gli umili cittadini, quelli che attendono giustizia invece di rimandarla, la norma sulla prescrizione breve si ripercuote su innumerevoli reati anche gravi e mette a repentaglio il buon esito, per esempio, di tutti quei processi che vedono l'imputato coinvolto in casi di corruzione.

Corruzione che circa un mese fa era stata presentata come una vera piaga dalla Corte dei Conti, definendola "patologica" in tutto il sistema-paese. E sempre Paniz è un componente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dei Deputati, che proprio ieri si è pronunciata favorevole sulla sollevazione, da parte della maggioranza, di un conflitto di attribuzioni contro la Procura di Milano per il processo Ruby. Undici voti a favore contro dieci esprimono il parere che la natura del reato di concussione imputato a Berlusconi, sia di natura ministeriale in quanto credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak, agendo quindi nello svolgimento delle sue funzioni di Presidente del Consiglio. Per quanto riguarda la prostituzione minorile, l'altro capo d'imputazione, tutto rimane invariato. Adesso si gioca tutto in assemblea quindi, i risultati ottenuti in Commissione ed in Giunta adesso devono passare al vaglio e all'inevitabile scontro di maggioranza ed opposizione a suon di luci verdi e rosse. La primavera è arrivata quindi e porta il tipico profumo di legno, pelle e moquette del Parlamento che ancora una volta si appresta a salvare il caro Mr.B. dalle fameliche fauci delle "Toghe Rosse". La tanto millantata riforma della giustizia si trasforma ogni giorno di più nella triste pantomima dei fantasisti del diritto e dei loro emendamenti, una farsa salva Presidente che vede Paniz "attore non protagonista" di questo ennesimo atto. L'attore protagonista in definitiva è sempre lui, che sempre più somiglia alla rappresentazione cinematografica del "Caimano" di Moretti.


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