Preghiera per Liu Xiaobo

par Milena Auretta Rosso
martedì 12 ottobre 2010

Il Nobel per la Pace (vorrei scriverla minuscola, perché la pace sia sempre tra noi, come una piccola cosa, tanto è comune e di tutti i giorni) 2010 è stato assegnato al dissidente cinese Liu Xiaobo. L’attivista per i diritti civili in Cina è in carcere.

Nei giorni scorsi si aggiunge la notizia che anche la moglie è in carcere.

Vorrei spendere due parole per dare un ambiente ad un premio per il mondo intero come il Nobel.

Il Nobel, il premio Nobel ovviamente, come la Cina ben sa, deve avere un capitale dietro, per poter sussistere.

Le belle speranze, i grandi ideali non affittano sale per le riunioni, né convocano grandi personaggi.

Occorrono denari, capitali.

Ed il capitale del premio Nobel, mia cara Cina, è tutto insanguinato, è sangue, è sangue che grida tanto da volere pulirsi, pulirsi con un premio dato alle persone, che cercano di rendere la vita degli altri più dignitosa e decorosa.

Nobel, Alfred Nobel, che fondò il premio con un testamento stipulato il 27 novembre 1895, era un chimico, un chimico svedese.

Riuscì a far assorbire la nitroglicerina da una polvere inerte, in modo da renderla maneggiabile.

La nitroglicerina era stata inventata una ventina d’anni prima dall’italiano Ascanio Sobrero, ed io sono italiana, quindi anch’io ho le mani sporche di sangue.

Nobel riuscì a compiere un’avveduta gestione della sua scoperta. Aprì ,in breve tempo, società e laboratori in una ventina di paesi, fra cui uno dei più grandi stabilimenti di produzione in Italia, ad Avigliana (TO).

Il suo gruppo finanziario divenne uno dei più potenti del pianeta, con una disponibilità circa di 350 brevetti.

L’apice del successo coincise con la morte del fratello e la perdita delle gambe da parte del padre, che assistevano ad un esperimento, evidentemente esplosivo.

Cosa successe nella mente di Alfredo Nobel?

Cominciò a pensare a qualcosa che era al di là del suo successo?

Cominciò a pensare che altri soffrivano il dolore della perdita dei propri cari, e che questo era dovuto a lui?

Era sporco di sangue tutto il suo materiale, certo poteva pensare che serviva ad aprire miniere, ma dinnanzi a sé stessi non si riesce ad ingannarsi.

Sapeva che era sangue quello che aveva tra le mani, il suo enorme denaro.

Ed allora, il 27 novembre 1895 volle dire a sé stesso, volle dire al mondo: non sono così, e fondò il premio Nobel con il suo testamento.

Ed allora vede, cara Cina, da mano insanguinate a mano insanguinate, il sangue ha un prezzo.

Per Nobel, fu il premio Nobel.

E’ inutile illudersi: io sono il bene e tu sei il male.

Dall’alto della morale, ti invio il premio Nobel.

Tutti abbiamo la mani insanguinate.

Confucio studiava le leggi dei governi e da quella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, ho visto che tu, Cina, ti stai aprendo al passato.

Ho visto nei giochi-danze di apertura, il cucire del passato al presente, riprendere il passato, non cancellarlo più, come ai tempi di Mao Tse Tung.

Il mio paese, l’Italia guarda molto al passato.

Nel passato ci sono i tesori, tesori di cultura che rendono differente una nazione dall’altra.

E all’interno di questa nostra identità, noi comprendiamo.

Confucio studiava le leggi del governo, il governare.

Io da umile persona, da umile personaggio, potrei dire che il problema non è non avere le mani sanguinate, visto che ce l’abbiamo tutti, ma come pulirle, come lavarle.

Vi fu un tempo, che le nostre industrie avevano paura dei prodotti cinesi e di tutte le loro possibili estensioni, ed io dicevo che la Cina dovrà fermare tali espansioni per ragioni interne.

Il problema della Cina, dicevo, è la stabilità politica interna.

Non può mantenere prezzi bassi, basati ovviamente sul basso salario, esso provocherebbe instabilità politica.

La storia insegna, aggiungevo io.

E la saggia Cina fermò la sua espansione.

Adesso, il problema della Cina è la sua immagine politica.

I Giochi Olimpici, la cerimonia dell’inaugurazione, non bastarono a pulirla.

L’immagine politica di una nazione è estremamente importante.

Ormai, noi sappiamo, non esiste nulla al mondo di insostituibile.

La ricchezza di ogni nazione è dovuta alle altre nazioni, all’immagine politica.

L’immagine politica fa sì, che, prima che io inizi la mia richiesta, io mi trovi di fronte ad un sì o ad un no.

Quindi, noi mane insanguinate, ci dobbiamo preoccupare di lavare la nostra immagine politica.

La Cina sa bene che è il cambio alla base della Cina e del suo pensiero.

L’antica Cina, consultava, ed ancora adesso lo fa nei paesi lontani dalla Cina, i CHI KING, dinnanzi ai templi. Il libro dei mutamenti.

Il problema non è fermare i mutamenti, ma poterli dirigere a nostro favore.

La medicina cinese si basa non sulla dissezione cadaverica, come dalla scuola di Salerno apprese la medicina allopatica (la chimica), ma sulla dissezione di prigionieri vivi.

Da lì, la contrazione delle viscere, il fegato appeso ad un picciolo, che sarebbe un legamento, da lì il corpo pervaso da due energie Yin e Yang, contrazione e dilatazione, polo positivo, polo negativo, energia elettrica che con opportuni amplificatori diventano Elettroencefalogramma, Elettrocardiogramma, nella medicina allopatica.

Quindi alla base del pensiero cinese è il dinamico, non lo statico come il nostro.

Quindi è il tempo i cambiamenti.

Nella realtà non vi sono le grandi idee, ma quello che succede, e questo è in tutte le lingue cinesi, mandarino compreso.

Non vi sono idee ma cose.

Ed allora, tra cose, tra mani insanguinate, come pulirle?

I diritti civili, la Cina, dall’alto del suo pensiero, sa bene che sono inevitabili, il vero problema è come gestirli.

Certo, la Cina mi potrebbe rispondere, non adesso, non ha carte per gestire i diritti civili.

Liberare Liu Xiaobo, e sua moglie, per andare a ritirare il premio Nobel, darebbe alla Cina le carte per gestire i diritti civili.

I diritti civili, la gestione è basata sulla credibilità: vi cose che il governo può fare e vi sono cose che il governo non può fare, da lì le lunghe discussioni per salari, scioperi e così via finché si raggiunge l’accordo.

Il permettere a Liu Xiaobo di andare a ritirare il premio Nobel permetterebbe una futura gestione dei diritti civili, da parte dell’attuale governo cinese, ed una “pulitura” dell’immagine politica, a livello mondiale.

Un’immagine politica positiva consentirà futuri accordi, ampliamenti economici, una collaborazione tra le nazioni fruttuosa per la stessa Cina.

A proposito, la Cina da molto tempo aveva inventato la polvere da sparo, ma l’utilizzava solo per i fuochi d’artificio.

La mente cinese, così guardante il tutto, nella sua materialità, aveva scoperto che l’allegria e la gioia dei fuochi d’artificio, sono meglio di molte morti,  o vogliamo dire che non ci aveva pensato?

Che la gioia e l’allegria dei fuochi d’artificio dei premi Nobel, siano da voi preferiti a molte morti, come già in passato, o Cina. 


Leggi l'articolo completo e i commenti