Precari di lusso

par Paolo Borrello
mercoledì 22 giugno 2011

“Al di fuori del contratto nazionale il quadro è una figura precaria, anche se di alto livello. Non ha senso, infatti, la distinzione tra precariato volontario e involontario perchè nessuno, avendo un'alternativa, sceglie la precarietà”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, al convegno di Agenquadri “Verso un nuovo modello contrattuale”, dove si è discusso di come riportare o quadri e le alte professionalità all'interno della contrattazione collettiva.

Secondo uno studio di Agenquadri, i lavoratori ad alta professionalità sono circa 1,83 milioni, il 10,7% dei dipendenti a fronte di una media europea del 19,3%. Un sondaggio del sindacato ha riscontrato che per il 50% di questi la contrattazione collettiva è molto o moltissimo importante. Secondo un ulteriore 29,5% è abbastanza importante, mentre per il 20,5% lo è poco o per nulla.

“Nessuno ha interesse a indebolire il contratto nazionale, ma non può essere quello la risposta ad ogni problema - ha aggiunto Camusso - gli orari e la professionalità sono i due grandi temi dei contratti di secondo livello, ambiti nei quali una contrattazione uguale per tutti crea obbrobri assoluti”. “Non si possono lavorare 10 ore per quattro giorni a settimana alla linea di montaggio mentre in un ufficio di progettazione a ridosso di una consegna 10 ore possono non essere sufficienti e si può decidere di fare nottata per concludere il progetto. Sul lavoro serve una discussione un po’ meno stereotipata e un po’ più significativa”, ha concluso Camusso.


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