Povera Italia. L’informazione al tempo di Berlusconi
par Francesco
martedì 8 settembre 2009
"Con questa informazione povera Italia. Per loro la libertà di stampa è libertà di insulto, mistificazione, diffamazione. Il 90% dell’informazione guida una campagna eversiva contro la democrazia e il paese rischia di diventare una tirannia che opprime i cittadini". E’ una sintesi di quello che ha detto Berlusconi su una delle sue televisioni. Bisogna dire che ha completamente ragione.
Lo stato dell’informazione rischia davvero di trasformare il paese in una tirannia di fatto. Eppure a lui non basta tutto quello che ha fatto finora per distruggere la libertà di stampa. Vuole darle il colpo di grazia. L’insulto, la mistificazione e la diffamazione sono infatti le armi preferite delle sue televisioni e dei suoi giornali, ormai da anni. La sua appartenza alla P2 e i suoi rapporti poco chiari con la mafia sono stati taciuti da tutte le televisioni italiane e dalla stragrande maggioranza della stampa, a parte poche eccezioni.
Durante i governi di centrosinistra i suoi media hanno tirato fuori storie assurde, come la presunta appartenenza di Prodi al Kgb. I suoi giornali hanno pubblicato illazioni prive di fondamento ottenute da "note informative" di elementi deviati dei servizi segreti che spiavano illegalmente giornalisti e magistrati. La mistificazione della realtà è imperante in questo paese da 15 anni. Il suo impero mediatico ha inventato un’emergenza criminalità che non è mai esistita e ha tuonato contro le tasse altissime dei governi di centosinistra quando in realtà non è ancora prevista alcuna diminuzione delle tasse durante il suo governo.
La cosa più incredibile è che molti italiani credono davvero, come lui, a questo ribaltamento totale della realtà. Il distruttore della libertà di stampa sarebbe il perseguitato dall’informazione. Il sindacato dei giornalisti italiani un covo di cattocomunisti.