Potrebbe presto essere tradotto in italiano "Honor Bound", il libro sul caso Kercher

par Sergio Bagnoli
giovedì 4 ottobre 2012

Potrebbe presto essere tradotto in italiano " Honor Bound", il libro sul caso Kercher

Potrebbe essere presto tradotto in italiano il libro, scritto dallo statunitense Andrew Gumbel, dal titolo "Honor Bound", sul triste caso Kercher che scosse l'Italia intera tra il novembre 2007 ed il 2011 quando i due maggiori accusati dell'omicidio della studentessa britannica Meredith Kercher, e cioè l'americana di Seattle Amanda Knox e lo studente pugliese Raffaele Sollecito, furono assolti dalla Corte d'Appello di Perugia, città ove avvenne il fattaccio nell'ormai lontana notte di Ognissanti del 2007.

Nel libro, riflettendo un'immagine molto comune tra l'opinione pubblica statunitense presso cui il caso è stato assai seguito, si avanzano pesanti sospetti sull'operato della Polizia del capoluogo umbro, ed in specie della funzionaria della squadra mobile Monica Napoleoni, e del Sostituto Procuratore Giuliano Mignini. Ad accusare maggiormente i tutori dell'ordine umbri, comunque, non è stata tanto l'americana Amanda Knox quanto il suo amico dell'epoca Raffaele Sollecito che ultimamente si è recato oltre oceano a trovare la coimputata. Sollecito accusa i funzionari della Questura perugina di averlo spaventato a morte al fine di ottenere la sua confessione, ricorrendo a volte pure a falsi ammiccamenti pur di giungere al risultato come quando, sono parole dello stesso giovane pugliese, "mi presentarono il verbale dell'interrogatorio in conseguenza del quale Io ed Amanda fummo arrestati. Il verbale andava anche bene tranne nella parte in cui io avrei detto che nelle mie ultime dichiarazioni avevo raccontato un sacco di stupidaggini agli inquirenti. Chiesi di togliere quella frase ma loro ammiccanti mi dissero che era un particolare ininfluente quasi un dovere burocratico. Non ribattei e firmai così la mia rovina".

Il libro, poi, descrive un mondo, quello della Questura perugina, fatto, secondo loro, di persone ignoranti: scrissero che la Knox era nata nella capitale federale statunitense e cioè a Washington dopo aver male interpretato quanto scritto sul passaporto perché non sapevano che uno degli Stati federati, e cioè quello che per capitale ha proprio Seattle, si chiama Washington, oppure di investigatori fissati con le depravazioni sessuali di cui sarebbero stati attori proprio la disinibita Knox ed il succube Sellecito che al culmine di un'orgia avrebbero ammazzato la Kercher. Sicuramente il precedente del G8 di Genova, e di quanto accadde sia alla media Diaz che alla caserma della Celere a Bolzaneto, deve aver fortemente influenzato sia l'opinione pubblica americana, titolare da allora di un forte pregiudizio nei confronti della Polizia italiana, che lo scrittore Gumbel.

Non se la cava certamente meglio il Sostituto Procuratore Mignini, che sempre ha avvallato le scelte della Polizia di Perugia, accusato di avere proprio una fissazione per i sacrifici sessuali a fondo satanico che sarebbero stati i motivi che, per l'accusa portarono all'omicidio della povera Kercher. Su Mignini si scrive pure rimembrando precedenti suoi comportamenti assai criticati quando a Firenze condusse le indagini sul celebre "Mostro".

Sicuramente la recente scandalosa sentenza della Corte di Cassazione che ha mandato in carcere il Direttore del "Giornale" Sallusti, in mancanza di un incisivo intervento del Governo Monti a favore della libertà d'opinione e di stampa in Italia, inibirà a molti editori il desiderio di acquisire i diritti per il nostro Paese del libro di Gumbel ma la curiosità e la voglia di sapere che cosa è veramente accaduto a Perugia tra il 2007 ed il 2011, la necessità di conoscere i motivi per cui gli investigatori del capoluogo umbro mandarono senza tanti complimenti in carcere con la prospettiva di tenerceli per tutta la vita tre persone innocenti, il primo Patrick Lumumba uscì dopo pochi giorni, senza esplorare piste alternative ma seguendo morbosamente solamente quella dell'orgia mistico-satanica, è forte e dovrebbe da sola superare la paura di una difesa autoreferenziale della casta giudiziaria come accaduto nel caso Sallusti. Fare chiarezza sul comportamento degli investigatori in questo pruriginoso caso all'inizio poco seguito dall'opinione pubblica italiana distratta dal brutale omicidio a Roma della signora Reggiani per mano di un immigrato romeno di estrazione zingaresca, e su tale fatto forse giocarono gli inquirenti, che dette luogo a forti polemiche politiche contro l'allora traballante Governo Prodi dovrebbe essere un'assoluta priorità per uno Stato dell'Unione europea che si dichiara democratico e civile.


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