Porto Tolle: i lavoratori Enel contro Greenpeace

par Paolo Borrello
giovedì 21 luglio 2011

Ambientalisti e politica (insieme con gli operai) in forte contrasto in Veneto sul progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle. Ieri a Venezia, nel giorno in cui il Consiglio regionale ha iniziato ad affrontare la modifica della legge del Parco del Delta del Po per consentire l'impiego del carbone nell'impianto, è arrivata la protesta plateale di Greenpeace.

Gli attivisti sono giunti in barca sul Canal Grande per portare sotto le finestre di Palazzo Ferro Fini - sede del Consiglio regionale - sacchi di carbone per il governatore Luca Zaia, che ha fatto fronte comune con l'Enel ed i lavoratori dopo il no alla riconversione pronunciato dal Consiglio di Stato. “Il carbone pulito non esiste” stava scritto su uno striscione lungo 5 metri issato da Greenpeace, che ha anche eretto una finta ciminiera alta 3 metri, accanto alla quale stava un altro striscione irridente: “Il futuro secondo Zaia? Nero come il carbone”.

“Greenpeace ha messo in scena un nuovo capolavoro della commedia all'italiana: ‘Totò, Peppino e il carbone di Greenpeace’”. Lo sostengono i lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle, in una nota. “La carnevalata, però, - sostengono i lavoratori - è finita a denunce. Quanto è stato contestato dalla polizia ai militanti dell'associazione dimostra che il carbone di Greenpeace è quello delle denunce, mentre il carbone dell'Enel è quello di Fusina, dove sono i Verdi e i sindaci del territorio a chiedere il carbone e la co-combustione con il Cdr (combustile derivato dai rifiuti), perchè le tecnologie in uso fanno coesistere il carbone e la tutela di siti ‘patrimonio mondiale Unesco’ come Venezia e la sua laguna”. “Il carbone dell'Enel è quello di 11.000 cittadini che per la centrale di Porto Tolle hanno sottoscritto la petizione ‘Sì lavoro, Sì riconversione’, con la collaborazione delle organizzazioni sindacali”. “A quanti, come Greenpeace, - continuano i lavoratori - considerano ancora possibile l'ipotesi di alimentare la centrale di Porto Tolle con il combustibile del rigassificatore di Porto Levante, va ricordato che non è possibile anche perchè per i prossimi 25 anni l'80% della capacità produttiva del terminal è in mano a Edison, un concorrente di Enel; e un altro 12,5% della capacità produttiva, per i prossimi 10 anni, è già stato acquistato da British Petroleum”.

Credits Foto: Greenpeace Italia


Leggi l'articolo completo e i commenti