Portentoso Eyafjallajokull, noi ti salutiamo
par L’89
giovedì 6 maggio 2010
Siete pronti a entrare nella leggenda con entrambi i piedi? E’ tornato Eyafjallajokull D’Alema! Ecco il video e il report dell scazzo di ieri con Sallusti. E ora provate a dirmi che Bersani a Annozero è stato grandioso.
L’oggetto del dibattito, e sarebbe blasfemia il contrario, sono le dimissioni di Scajola, ancora calde. Sallusti, provvido, s’adopera nell’archivio. Sta a vedere, pensa, che mi toccherà di cacciar fuori la tirata d’affittopoli. D’altro canto, è stato il Giornale, nel ‘95, a serrare lo scudo. E’ giochetto, che presto si fa storia: vulcano Eyafjallajokull biasima il ministro uscente, come norma prevederebbe. Sì, ma “Anche lei ha dovuto lasciare la casa dell’ente che aveva in affitto”.
Adesso, se potessimo calcolare l’attività tellurica di terra e acque intorno a Eyafjallajokull, e confrontarla a quella delle sue tempie, giungeremmo a esiti preoccupanti. Preoccupati. Gli tocca rispondere, morde la lingua.
“È stato fatto un accostamento che non c’entra nulla. Io ero in affitto, non ero né ministro né capo di governo, ero in un ente previdenziale pubblico e pagavo l’equo canone previsto dalla legge. Quando uscì la questione che i politici non potevano restare, e io non pagavo con i soldi che mi dava uno speculatore amico mio, io la lasciai. Io ebbi gratuitamente la sensibilità di lasciare la casa”.
Ora, la cosa si muove più o meno in questo modo: Sallusti, fresco di palestra, reputa fesseria la rispostina a tono. Medita e prepara, dritta al cono. Bum-bum, senza sosta. Immaginatevela, e tenetevela cara in testa:
- “Gli operai del suo partito pagavano tre volte tanto, lei era un privilegiato. Lei si è accorto che stava pagando troppo poco?”
E’ la tag. La query che chiude il circuito. Come Scajola. I fumi dirompono: torri di controllo agitate non hanno più un problema semplicemente “da avere”. Conoscono un incubo. E Giovanni Floris, Rai Tre, in prima serata, ce lo fa conoscere. Siatene grati: perché Eyafjallajokull dirompe. L’universo mondo torna nell’incubo della nube vulcanica.
“No no no”, dice prima. Catarsi, quindi. Poi la spada.
“Ma vada a farsi fottere!”. Il nostro inguaina l’arma, e l’assicura: l’aria è tetra ma l’emotività non c’entra: lapilli. Che suonano “Lei è un bugiardo. E un mascalzone!”. Di nuovo, tutto d’un fiato. “Lei è un bugiardo e un mascalzone!”
Nel deliquio estatico del sublime, l’amante dei crateri e il neutro discernitore di politica assumono ingordi, di fronte allo schermo, ciò che resta di un’estate. Un’estate, la scorsa, senza che Eyafjallajokull accennasse alle frequentazioni del presidente del Consiglio. Non che potesse, che Tarantini su facebook è più di un’amicizia suggerita, fra i due. Ma lo sfogo delizierà parecchie notti. “È pagato per venire qui a fare il difensore d’ufficio del governo. Le daranno un premio, le manderanno qualche signorina..”
- “Le signorine le usavano i suoi uomini in Puglia per corrompere”
Una pagina che in parole non è possibile raccontare. I fotogrammi, indelebili, credo dovrò custodirli a lungo: il vulcano devastatore torna sui piccoli schermi. E niente sarà più come prima. Un’altalena d’emozioni. Io, davvero, mi sento di ringraziare Floris, RaiTre, i media in senso lato, persino l’autore dello spot del detersivo col bambino che rappa. Perché ho trovato la mia strada. E l’ho trovata ieri sera. Ora grazie a Eyafjallajokull del vescovo dell’arcidiocesi di Pietralcina non so più che farmene. Detto ciò, vogliamo ancora dire che Bersani ad Annozero è stato wow?
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