Porcellum: otto anni per sapere che siamo tutti fuorilegge

par paolo
venerdì 6 dicembre 2013

Dopo una lunga seduta, la Corte Costituzionale (Consulta) ha dichiarato la Legge Calderoli, meglio conosciuta come "Porcellum", termine coniato dal politologo Giovanni Sartori,una legge incostituzionale.

La legge di riforma elettorale, voluta fortemente da Berlusconi nell'ottobre del 2005 subordinando la sua mancata approvazione alla solita minaccia di crisi di governo, fu approvata a pochi mesi dalle elezioni politiche. La legge porta la firma "prestigiosa ed autorevole" del mancato odontoiatra Roberto Calderoli, pluriministro leghista.

A volerla, con ardore degno di miglior causa, i soliti compagni di avventura di allora, ovvero Casa delle Libertà (altro marchio d'autore del solito fantasista), la Lega Nord di Umberto Bossi, l'UDC di Casini, sempiterno giocogliere della politica e Alleanza Nazionale del futuro transfuga Fini. Inutile l'opposizione dei sinistrorsi con l'aggiunta di Di Pietro, alla fine i quattro dell'Ave Maria ebbero la meglio. L'impressione di allora fu che Berlusconi si fosse preparato la ricetta elettorale in vista della scontata vittoria alle elezioni per garantirsi un premio di maggioranza succulento. Così fu e così andò.

Ufficialmente la legge è la n.270 del 21 dicembre 2005 che lo stesso autore Calderoli poi definì, con eroico sprezzo della decenza, "una porcata", seguita da risata gorgogliata che connota ulteriormente il livello del soggetto in questione. Senza entrare nel merito dei meccanismi introdotti sta di fatto che questa legge ha regolato le elezioni politiche del

La Consulta, dichiarando incostituzionale il "Porcellum" è come se avesse dichiarato illegittimi tutti gli atti istituzionali, le leggi, le nomine degli stessi parlamentari, i decreti, la nomina del Presidente della repubblica ecc... Insomma il paese è stato, ed è tuttora, fuorilegge da ben otto anni: prima cioè che il 4 dicembre 2013 un consesso di giudici di massimo livello, con tempi di reazione da gasteropodo, si accorgessero dell'inghippo.

Che dire, verrebbe da rispondere allargando le braccia in segno di rassegnazione, accettando l'ineluttabile sventura di essere cittadini italiani, ormai vacinati a qualsiasi accidente, tuttavia due cose vanno dette:

  1. Era inevitabile che una legge prodotta dal duo Berlusconi-Bossi (la premiata ditta B&B) non incappasse in qualche pecca di fondo. E non tanto per la storia giudiziaria dei due, che in questo caso non c'entra nulla, quanto per la superficialità culturale che hanno sempre dimostrato in questioni istituzionali. Li abbiamo votati, o meglio milioni di cittadini li hanno votati, e come dice il proverbio "chi è causa del suo mal pianga se stesso".
  2. Che organo di controllo è una corte che ha come unico compito la verifica che tutti gli atti istituzionali siano conformi al dettato costituzionale e che, su una materia delicata come la legge elettorale dalla quale dipende tutta la vita politica e sociale del paese, impiega quasi due lustri per stabilire che il Porcellum è incostituzionale? Ma cos'altro avevano da fare?

Bene, ancora più sorprendenti, si fa per dire, sono le reazioni a caldo del mondo politico: Berlusconi: "Corte Costituzionale è un organismo politico della sinistra", e ti pareva!

Non si riesce a capire come mai in questo paese sono tutti di sinistra: università, scuole, magistrati, polizia, giornalisti (anche quelli di Mediaset), medici, cantanti, professionisti, operai, ovviamente disoccupati e contestatori antisistema. E poi alle elezioni o vince la destra o perde per un pelo (con recriminazioni).

Insomma continua la sindrome da "comunista" che è cominciata in modo strumentale per i suoi scopi e poi, dagli e ridagli, alla fine è stata somatizzata come fosse una realtà. Intanto viaggia a braccetto con l'unico vero comunista (ex KGB), ovvero Vladimir Putin.

Grillo che era un fan (molto interessato) del Porcellum se la cava con: "Si voti col Mattarellum", ovvero il vecchio proporzionale cazziato dal Porcellum, tanto per lui uno vale l'altro visto che ha dato le ore contate a tutti per lo sfascio del paese.

Alfano, sintetico: "Decisione ottima"; Renzi: "La decisione della Consulta cambia poco (poco= quantità indefinita), tecnicamente si torna alla legge precedente al referendum del 1993 (a si? sicuro ?), se vogliono (chi ?) far finire questi vent'anni mi sembra una scelta discutibile". 

Insomma il solito che parla molto per non dire nulla.

Inutile riportare altre reazioni di politici: ognuno se l'aggiusta pro domo sua, persino Calderoli riesce a dichiarare: "Decisione pro governo Letta, spiazza Renzi, Grillo e Berlusconi...toppa peggio del buco". Io saprei in quale buco mettere una toppa ma è meglio fermarsi qui.

A chiudere tutte le reazioni arriva infine la dichiarazione del Presidente Giorgio Napolitano che salomonicamente santifica: "Il Parlamento è legittimo". Quindi fine della storia e avanti con il varo di una nuova legge elettorale perché adesso non ci sono più scuse.

E cos' otto anni di vita politica, civile e sociale basati sul recepimento di una legge illegittima vengono, sic et simpliciter e con una semplice concisa dichiarazione, riportati su un piano di normalità istituzionale. Insomma non è successo niente, quindi diamoci un taglio.

Così van le cose nel paese del Gattopardo.


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