Popolari a parole

par paolodegregorio
mercoledì 27 ottobre 2010

Il Parlamento europeo ha messo a votazione una mozione, proposta dalle sinistre e dai verdi, per l’introduzione del reddito minimo in tutti i paesi aderenti, respinta dal voto dei “popolari”, che comprendono PDL e UDC.

Certo ci vuole una bella faccia di bronzo a definirsi popolari e respingere un provvedimento che più popolare non potrebbe essere.

Credo che abbiano preso questa decisione contando sul fatto che in Italia non se ne sarebbe saputo nulla, visto che il solo mezzo di informazione che i disoccupati utilizzano è la TV e che, nei suoi telegiornali berlusconizzati militarmente, si è ben guardata dal parlarne.

E’ un piccolo episodio, che però ci svela un meccanismo fondamentale per vincere le elezioni, ossia l’omissione nel dare le notizie, che è un potere immenso a disposizione soltanto di chi controlla direttamente o indirettamente i media.

Chi non conosce i fatti non è in grado di giudicare e la maggior parte degli elettori non ha a disposizione, da una fonte ufficiale e indipendente, i dati su cui ragionare per controllare se è stata governata bene o male.

Sapere se le tasse reali sono aumentate o diminuite, conoscere l’entità delle spese militari, conoscere i veri dati sull’occupazione, durante l’esercizio di ogni governo, ci consentirebbe di irridere alle menzogne che ci vengono rovesciate nelle campagne elettorali, e potremmo giudicare severamente i fatti e scegliere conseguentemente.

Fate un giro di telefonate coni vostri conoscenti per sapere se sono informati sul “reddito minimo” e se conoscono chi lo ha bocciato in sede europea.

Se non lo sa nessuno cerchiamo, almeno in “rete” di diffonderne il più possibile la conoscenza e chiediamoci anche perché i sindacati non ci fanno una sacrosanta battaglia.


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