Politici "doppia faccia". Solo Salvini?

par paolo
martedì 3 marzo 2015

Se facessimo una anamnesi approfondita della classe politica italiana il rischio sarebbe quello di arrivare ad una assoluzione completa. Certamente non per mancanza di prove ma semplicemente perché nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare.

A molti, se non proprio tutti, sarà capitato almeno una volta nella vita di porsi un dilemma che solo apparentemente può sembrare una banalizzazione filosofica ma che invece ha molto a che fare con la vita di tutti i giorni.

Il dilemma è il seguente: qual è la differenza tra una cosa che non esiste ed una cosa che esiste ma della quale nessuno è in grado di percepirne l'esistenza?. Per "cosa" ovviamente si può ritenere sia una entità materiale che, per esempio, una "qualità intellettuale". In sostanza l'Universo inquanto tale esiste perché c'è almeno una coscienza che ne certifica l'esistenza sulla base delle reciproche interazioni. Al contrario se non ci fosse alcuna coscienza intelligente nessuno potrebbe certificarne l'esistenza e questo porrebbe sullo stesso piano di equivalenza l'esistente e l'inesistente.

La premessa, forse stucchevole, per dire che se volessimo giudicare "la coerenza" dei nostri politici, bisognerebbe ci fosse una massa critica sociale, dotata di relative qualità intellettuali, in grado di prenderne coscienza; non tanto tra i politici che appare impresa alquanto disperata, ma almeno tra i cittadini comuni.

Purtroppo il "gattoprdismo", ovvero l'istinto metamorfico di cambiare opinione al primo battito di ciglia sembra uno dei nostri mali, forse il peggiore. Sia chiaro che non sto affermando che bisogna essere dei monoliti cristalizzati nelle proprie convinzioni vita natural durante, solo gli imbecilli non cambiano mai idea. Ma almeno un minimo di coerenza sui principi di fondo direi che è sacrosanta e doverosa, soprattutto se la si cambia per pura speculazione o profitto.

Prendiamo per esempio Debora Serracchiani, astro nascente nel PD renziano ed autorevole esponenente di quella tendenza al "giovanilismo" che oggi appare come un postulato di qualità a prescindere,

Nel 2009, ancora giovane sconosciuta nelle file del PD di Udine, prende la parola all'Assemblea dei Circoli e arringa con piglio battagliero il segretario Franceschini: "Non possiamo riconoscerci in un Paese che non tassa i ricchi solo perché sono pochi ", e poi ancora "abbiamo permesso al solo Di Pietro di fare opposizione su temi che ci appartengono ,come il conflitto di interessi e la questione morale (ndr Enrico Berlinguer) " e via ancora . Applausi della platea, poi autentica ovazione ed infine promozione a vicesegretario del PD. Già ma che distanza abissale c'è tra quella Debora di ieri e quella di oggi?

Poi c'è un recentissimo Beppe Grillo, depositario delle virtù e bastonatore dei vizi altrui che, alla notizia che il noto cantautore Gino Paoli suo grande amico, militante M5S nonché presidente SIAE, sembra sia tra quelli che hanno fregato il fisco italiano piazza un post sul suo blog-partito in cui lo difende a spada tratta. Ma come Silvio si e Gino no? E l'espulsione dal M5S che avviene per molto meno? Ma che razza di coerenza è? Poi sul blog scoppia un casino, lui prova a fare dei distinguo e infine lo ritira.

A proposito di Silvio Berlusconi sorvolo perché è difficile giudicare il suo tasso di incoerenza politica inquanto troppo sovrapposto con i suoi prevaricanti interessi personali. Molti hanno sperimentato e pagato le conseguenze dei suoi repentini giravolta, da Massimo D'Alema e la sua bicamerale, a Mario Monti e il suo governo per finire a Matteo Renzi e al suo patto del Nazareno.

A proposito di Matteo Renzi l'anamnesi diventa perfino facile perché il giovane premier è dotato di una carica trasformistica che suscita ammirazione tra tutti i cultori di questa arte. Ricordiamo un "Governo avanti ma si devono fare le cose" del 3 /12 /2013, poi subito seguito nello stessi giorno a Porta a Porta da un "Non farò cadere il governo (Letta ndr) " e poi ancora "il governo? Fiducia a Letta " del 10/12 /2013 , "Governo avanti così, sono leale" del 12/01/2014 , "Enrico Letta non si fida di me? Allora sbaglia"... per infine arrivare a quello "Stai sereno Enrico" che è il tripudio, l'apoteosi della presa per i fondelli, della fregatura topica, della pugnalata alle spalle, diventandone il sinonimo nel linguaggio comune. Rimane da verificare appieno la sua coerenza sui punti programmatici del governo, ovvero la distanza tra le promesse e i fatti, ma qui la discussione si allargherebbe troppo. 

Sempre pescando a caso nel mazzo, tralasciando per decenza e doverosa sintesi i vari Razzi, Scillipoti e voltagabbana di maniera che fanno il salto della quaglia da un partito all'altro anche di opposte aree politiche, sempre rimanendo in tema di leadership, eccoci servito un bel Matteo Salvini di giornata.

Dato come novello enfant prodige della destra nostrana e considerato, forse a sproposito, unico vero avversario di Renzi, dopo aver cancellato dodici anni di governo con Silvio Berlusconi, rimosso dalla coscienza collettiva le ruberie e le stravaganze leghiste di quella che è stata una pagina recente nerissima, vola a Roma e dal palco di una piazza stracolma di tutto e di più, politicamente parlando, da Giorgia Meloni a Casa Pound, fianco a fianco con il vecchio Umberto Bossi, leader decotto dei nostalgici "Roma ladrona" e "secessione", cerca di fare proseltismo tra le masse centro meridionali per costituire un fronte politico unico di "destra" da opporre alla "sinistra" di Matteo Renzi.

Ci va con lo statuto della Lega che al primo punto prevede la secessione, o indipendenza, della Padania dall'Italia che, per pura sottrazione geografica, rimarrebbe proprio quella parte dello stivale alla quale lui si rivolge. Bella coerenza, non c'è che dire!

Forse, come presa per il culo, tanto per usare un francesismo, fa il paio con il ben noto "Enrico stai sereno", dato che, almeno per ora, Renzi ne ha fregato uno di grosso calibro, mentre lui ci prova con qualche milione di anonimi, più sfigati del buon Enrico, ovvero i comuni cittadini del "Gattopardo" che, evidentemente hanno notevoli difficoltà a riconoscere l'incoerenza di chi ci ammministra.

E' solo perché sono straniti, confusi, stuprati o perché anche loro non sanno cosa sia la "coerenza"? C'è chi sostiene, con tesi autorevoli, che il DNA degli italiani abbia subito una modifica.

Insomma che siamo un popolo geneticamente modificato che non sa più distinguere i vizi dalle virtù. Ergo i politici che ci meritiamo. 

Foto: Wikimedia

 

 


Leggi l'articolo completo e i commenti