Politica: la stupidità valore aggiunto

par Antonella Policastrese
mercoledì 11 febbraio 2015

Riforme. La parola d'ordine di un Segretario di partito e Presidente del Consiglio che sferza la nuova maggioranza, che si è conquistata sul campo per andare avanti, rottamando le voci dell'opposizione. Uno scenario sconfortante che lascia fuori dal Palazzo i problemi reali del Paese, quelli che determinano la vita di tanti uomini e donne alle prese con la difficoltà di reperire soldi, o pagare tasse.

Avevamo sperato che i Cinque stelle potessero cambiare il corso della deriva politica, ma ci eravamo sbagliati. O meglio non avevamo fatti i conti con la smania di protagonismo di tanti eletti nel movimento, che hanno deciso di fare la transumanza verso altri alpeggi, staccandosi dalla mandria. Tante parole, tante scuse che in un momento a rischio per la Democrazia, denotano una sola cosa: appoggiare il "simpatico umorista" (Renzi) che ha scoperto l'importanza del pallottoliere e dei numeri. Solo ora chi ha dato vita in parlamento ad altre formazioni si è accorto degli interessi della Casaleggio Associati. Ora e non prima, quando speditamente avanzavano verso la loro elezione con un discreto successo.

Così, mentre altrove abbiamo assistito alla nascita di leader come Tsipras e Pablo Iglesias, attorniati da giovani motivati, in Italia i Cinque Stelle si dividono per rimanerci in Parlamento per fornire, secondo quanto affermano, risposte a chi li ha eletti. Ma non erano stati eletti nel Movimento 5 stelle? Paradossi tutti italiani e ciò che viene da dire è che il cambiamento e le rivoluzioni non si giocano nei palazzi, ma avvengono dal basso, stando tra la gente senza perdere il contatto con ciò che va fatto, facendo una sana opposizione; discorso che appare alquanto velleitario per come stanno andando le cose e per la formazione del partito di Renzi, che decide come e cosa fare.

Una deriva istituzionale quella alla quale stiamo assistendo. E' come se quel Palazzo appartenesse ad un'altra realtà, tanto è lontano dai bisogni dei cittadini. Nessuno può avvicinarsi. Transenne e forze dell'ordine presidiano le roccaforti del potere per non far avvicinare nessuno; il contrario di quanto sta succedendo in Grecia, dove una manifestazione spontanea si è svolta sotto il palazzo senza linee di divisione. Forse ciò che dovremmo imparare noi Italiani è il senso della coerenza, recuperare l'importanza di valori ed idee che non si possono ripudiare una volta sposati. La via verso il cambiamento diventa sempre più in salita. D'altronde a noi italioti basta una canzonetta, un festival per farci sognare e dimenticare cosa realmente sta succedendo non solo in casa nostra, ma nel mondo.

 


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