Politica italiana da pesci in faccia

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venerdì 25 marzo 2011

Abbiamo perso completamente la bussola. Il Paese dove volano quotidianamente gli stracci e gli scandali, senza un'onorevole e rispettabile rappresentanza di maggioranza, si è reso ridicolo, ininfluente e incompetente agli occhi del mondo. Mondo che ora ci prende a pesci a faccia.

In questo Paese non si capisce più niente. Siamo allo sbando totale. Abbiamo perso completamente la bussola. Bandiere in faccia, a Como, dove il consigliere Pd porge gentilmente il tricolore all'assessore leghista che lo respinge, inviperito. In un'aula consiliare è guerra tra chi pretende rispetto della Nazione e chi se ne sbatte, pur essendo un servo dello Stato. Un piccolo esempio che rispecchia chiaramente l'insanabile gestione dell'opportunista maggioranza. Lega e Pdl, pietosamente sposati per convenienza.

Porcate in faccia, con leggi e leggine che passano grazie alle manovre di Palazzo, vedi l'appena varata norma sulla prescrizione breve, passata grazie ai voti dei Responsabili, forti dell'ottenuta nomina di Romano a Ministro dell'Agricoltura, in calcio d'angolo. Un ministro fresco d'incarico istituzionale già maculato da ombre giudiziarie non ancora dissolte. Compromesso a favore soprattutto del Pasticcione, che per pararsi il deretano dai processi, si piega al contempo a novanta. Ancora una volta il do ut des per gli interessi privati dell'Incensurato, al quale la norma potrebbe tornare stra-comoda, vista l'imminente prescrizione del processo Mills. Un Premier sotto costante ricatto, su diversi fronti, costretto a cedere continuamente, prestandosi ai peggiori giochi. Noncurante dei danni che potrebbe arrecare agli italiani, facendo scelte non libere.

Conigli in faccia, per il Presidente del Consiglio che firma la risoluzione dell'Onu ma non si presenta in Parlamento per discuterne. Frattini che lascia l'aula poiché non accetta la richiesta di coerenza espressa dall'on. Di Pietro. Siamo in guerra contro il Beduino? E allora comunichiamo ufficialmente al Criminale la recisione del Patto d'amicizia. Non a chiacchiere, nell'attesa di vedere come si mettono le cose, per magari mantenere in piedi gli stroncati affari col Rais, compreso il commercio d'armi. Armi che il Colonnello usa per uccidere civili. Civili che oggi proteggiamo, in nome dei diritti umanitari - con altrettante armi - da quegli stessi prodotti bellici. Venduti alla Libia, con quasi 280 milioni di euro di commesse, dal 2005 al 2009. La prima fornitrice tra i paesi Ue, seguita da Francia e Inghilterra. Sembra una barzelletta, invece è una tristissima e schizofrenica realtà.

Cadaveri in faccia, con mozioni che non approvano l'accorpamento alle amministrative del referendum sul nucleare, mentre la nube radioattiva di Fukushima, dicono innocua, ma io non ci credo, sta transitando sullo Stivale. Virate farsesche con moratoria per stop al piano dell'atomo, solo perché adesso non è il momento di cavalcare l'onda. Nel solito equilibrismo da circo, che non permette a questo Governo fantoccio di prendere la decisione più saggia, così come già stabilito dagli italiani nel referendum dell'87: no al nucleare. Perché è mortalmente pericoloso per l'umanità. Specie se costruito sul nostro territorio sismico. Perché la maggioranza delle Regioni non sono disposte ad ospitare centrali. Perché fra vent'anni, quando probabilmente sarebbero attive, l'uranio sarà sulla via dell'esaurimento; perché non si sa come smaltire le scorie radioattive; perché esistono altre fonti di energia. Pulite. Sicure. Perché no è meglio.

Menzogne in faccia, quando simpatizzanti e governanti parlano degli inarrestabili sbarchi a Lampedusa. Spacciando profughi di guerra per clandestini e/o immigrati. Promettendo agli isolani, devastati dallo tzunami africano, uno smistamento previsto che, però, non avviene, poiché solo una minima parte sarà distribuita tra le varie Regioni, cioè unicamente i profughi (?), nonostante esista un piano ministeriale che prevede l'accoglienza massima di 50.000 immigrati (?), come affermato dal ministro Romani a Ballarò. Politicanti al grido di "al lupo al lupo" per accontentare la xenofoba Lega che ha paura dell'uomo nero. Piegando così una piccolissima isola di 5mila anime. Affondata nel Mediterraneo, per giunta in stato di guerra, dove si compie l'assurda spola: barconi strabordanti umani verso la costa italica e nave militare in direzione contraria che li riporta indietro. E' come versare un ettolitro di benzina nel serbatoio di una cinquecento. Governanti troppo impegnati a servire le priorità dell'Impunito e quindi anche del Verdognolo, incapaci di ottenere il giusto e sacrosanto aiuto dell'Unione Europea che sembra lavarsene le mani. Chissà perchè?

Forse un'idea ce l'ho: un Paese dove volano quotidianamente gli stracci e gli scandali, senza un'onorevole, autorevole e rispettabile rappresentanza di maggioranza, si è reso ridicolo, ininfluente e incompetente agli occhi del mondo. Mondo che ora ci prende a pesci a faccia. D'altronde siamo noi a dare l'esempio.

[ Immagine di Matteo Bertelli.]


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