Pistole e ordine pubblico: cose da sapere

par Giovanni Mistero
mercoledì 15 dicembre 2010

Ma a che servono le pistole nei servizi di ordine pubblico delle forze dell’ordine?

È una delle domande che emerge dalla giornata di ieri a Roma, con gli scontri tra una fetta minoritaria di manifestanti violenti e le forze di polizia, dove un finanziere è stato assalito e fotografato con la pistola in mano. In serata, fonti ufficiali della Guardia di finanza hanno fatto sapere che il militare era impegnato nella difesa dell’arma di ordinanza, visto che gli assalitori lo avevano depredato già di casco, manganello e radio.
 
L’attrezzatura base per l’OP (Ordine Pubblico) è costituita di solito da caschi con visiera, scudo e manganello (per un periodo l’Arma dei carabinieri ha avuto in dotazione le carabine, poi sostituite dai famigerati Tonfa del G8 di Genova: adesso hanno gli stessi manganelli della polizia, quella a bastone). E le pistole? Avere un'arma immediatamente disponibile è l'esatto opposto delle pratiche di ordine pubblico. Quello dell’OP è innanzitutto un servizio deterrente: deve incutere timore senza agire. Deve innescare la percezione dell’intervento senza mai muovere un dito. Un servizio di OP che passi all’azione (e dio sa quanto questo succede in Italia) è un servizio di OP andato storto. Quando poi spuntano fuori anche la armi da fuoco, dovrebbe essere roba da interrogazione parlamentare.
 
In ordine pubblico non è previsto l'uso delle armi per difendersi da nulla che non sia un'altra arma da fuoco, e in ogni caso è il funzionario responsabile del battaglione che dà l'ordine. Nei battaglioni dei carabinieri, per esempio, anche i manganelli estraibili vengono tenuti dentro fino al comando del responsabile (“Tonfa, fuori!”, e la truppa all’unisono allunga i bastoni telescopici con uno strattone del braccio libero dallo scudo). Ma la pistola è anche un oggetto molto pericoloso, se finisce nelle mani dei manifestanti violenti. E infatti, per impedire il furto dell'arma nelle situazioni concitate di corpo a corpo, cioè situazioni abbastanza ovvie in servizio di OP, si ricorre a certi accorgimenti.
Come sono le fondine di chi ha pratica consolidata di ordine pubblico, come la polizia di stato? Così:
 
 
Qualche giro di nastro adesivo attorno alla fondina: sia per non farsi fregare l’arma, sia per non perderla durante una corsa o una caduta, ma anche, attenzione, per non avere la tentazione di usarla. Ricordate? 
 
 
Nella moltitudine di domande che vengono fuori dalla lunga giornata romana di ieri c’è questa: perché si continuano a usare uomini evidentemente impreparati a fronteggiare situazioni di Ordine pubblico, in Italia (basti notare che ieri la GdF è uscita con le ossa rotte dagli scontri, con militari feriti e mezzi incendiati)? Perché non si investe sui battaglioni e sulla loro professionalità, sulla preparazione degli uomini e dei funzionari responsabili? E soprattutto, perché in questo Paese, tra le tante cose che non si riesce ad avere, continua a scarseggiare una cultura democratica delle Polizie? (e non si tratta di un imprecisato spirito pacifista: se c’è da manganellare, come succede in tutto il mondo, si manganelli pure: ma che lo si faccia con preparazione, professionalità e senso della realtà).

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