Piketty: urge una redistribuzione della ricchezza

par Angelo Cerciello
mercoledì 15 ottobre 2014

Giovedì 9 ottobre, presso la “Sala della Regina” di Palazzo Montecitorio (Camera dei deputati-Parlamento Italiano) si è svolta la presentazione del libro Il capitale nel XXI secolo, di Thomas Piketty. Piketty nel presentare il suo libro ha affermato che esso parla tra l’altro della distribuzione del reddito: per l’autore francese la distribuzione del reddito e della ricchezza negli anni passati è fondamentale per capire lo sviluppo dell'economia mondiale e il susseguirsi delle crisi cicliche tra cui l’ultima crisi economica, la più grave del dopoguerra.

Per Piketty è essenziale capire che nel corso degli ultimi 30 anni il divario fra i redditi da lavoro e i redditi da capitale si è allargato troppo. Per lo scrittore francese le diseguaglianze e ingiustizie sociali sono smisurate e questo ha creato uno squilibrio allarmante per le economie mondiali. Per Piketty le diseguaglianze sono naturali ma se eccedono nella loro incidenza sono pericolose per l’economia.

Per Piketty c’è bisogno di un’importante redistribuzione della ricchezza: la riduzione delle sperequazioni sociali e delle ineguaglianze è il target a cui devono mirare tutti gli stati e le economie. Per una “crescita economica armoniosa” le diseguaglianze devono essere ridotte.

Piketty tra l’altro porta l’esempio degli Stati Uniti come esempio emblematico delle sperequazioni sociali, come esempio di rigidità sociale, di mancanza di “ascensore sociale”. Stessa situazione è presente anche in Europa anche se in misura minore. Piketty indica gli Stati Uniti come la “patria delle diseguaglianze sociali”.

Il libro di Piketty mostra che il rapporto capitale/reddito è cresciuto enormemente negli ultimi decenni. Che il rapporto capitale/lavoro cresca di per sé non è un fatto negativo. Ma se tale rapporto è troppo squilibrato allora è un pericolo per le economie e per le società. Per lo scrittore francese l’accumulo abnorme di ricchezza privata impedisce la mobilità sociale.

Le classi medie per Piketty si sono impoverite troppo e la ricchezza si è concentrata nelle mani di “oligarchie sociali”: il discorso di Piketty si riallaccia alle teorie che propugnavano i manifestanti di OccupyWallStreet, ossia che la ricchezza sia nelle mani dell’1%. Piketty suggerisce anche che il patrimonio delle famiglie è una ricchezza da sfruttare, magari con una patrimoniale atta a distribuirla e non deve essere un peso per le popolazioni e le comunità.

 

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