Piccole storie di ordinaria follia: la patrimoniale

par Bernardo Aiello
mercoledì 2 febbraio 2011

Tutti i contribuenti del Bel Paese, compreso Gino amico di sempre del vostro cronista, sono contenti per aver appreso dai media che l’attuale governo della Repubblica giammai ha messo le mani nelle loro tasche e giammai le metterà, ricorrendo ad esempio ad una tassa patrimoniale. Se ne dovrebbe dedurre che una tassa di questo tipo, ossia una patrimoniale, non esiste.

Eppure le festività di fine anno appena trascorse hanno portato alla madre di Gino un bel regalo: un accertamento del Dipartimento Tributi comunale, con cui le viene richiesto il pagamento di una bella sommetta per l’usufrutto costituito a suo favore dal marito quando era in vita di un terreno che il Piano Regolatore del comune ha deciso dover essere edificabile. La signora, maestra elementare in pensione, si è vista richiedere una somma annua di circa 1.000 Euro. Come lei alcune centinaia di contribuenti: l’imposta in questione è l’ICI sulle aree edificabili ed il comune, sinora, non ne aveva mai preteso l’applicazione.

La domanda che dobbiamo immediatamente farci è la seguente: a fronte di cosa viene richiesta questa somma di denaro? Stranamente il tributo è richiesto al solo usufruttuario, come se fosse una tassa sul reddito ricavato dal bene. Ma non è così. La risposta è un’altra: l’imposta è richiesta a fronte della proprietà di un bene immobile che potrebbe portare alla realizzazione di un edificio. Dunque parrebbe una tassa sul patrimonio richiesta, chissà perché, a chi ne percepisce il reddito.

Comunque sia di questa stranezza, direte voi, in astratto l’applicazione è giusta: tutti devono pagare le tasse e sono a carico dell’Erario i costi per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, che consentono l’uso edificatorio dei terreni. Ma anche da questo rispetto le cose non sono così chiare e definite: se la madre di Gino volesse realizzare la costruzione prevista dal Piano Regolatore, dovrebbe pagare un’altra imposta, correntemente denominata Bucalossi, come contributo per la realizzazione da parte dell’Erario delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Dunque l’ICI sulle aree edificabili nulla ha a che vedere con il loro utilizzo edificatorio : è un’imposta patrimoniale bella e buona.

Ed allora, se questa ICI sulle aree edificabili è una patrimoniale, perché nessuno ha informato il premier della sua esistenza? Perché gli hanno taciuto che amministratori locali appartenenti al PdL hanno cominciato ad utilizzarla per mettere le mani sulla pensione delle maestre elementari ? Ed ancora, questa ulteriore tassa patrimoniale ipotizzata per saziare la fame di denaro dei comuni in crisi di astinenza per l’ipotizzata chiusura dei rubinetti statali, su cosa dovrebbe essere applicata? Anche essa come l’ICI sulle pensioni delle maestre elementari?

Fra i ricordi di gioventù del vostro cronista, le serate estive in Calabria a cantare con la chitarra le cantare le canzoni di Otello Profazio. Ce ne era una faceva così:

governu ‘talianu ti ringraziu

cà pe’ pisciari non si paga daziu …. 

(traduzione per i non meridionali: Governo italiano ti ringrazio Perché per pisciare non si paga dazio…)

A Gino è venuto il sospetto che i contribuenti dovrebbero far conoscere le vecchie canzoni senza tempo di Otello Profazio ad Apicella.


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