Piccole imprese, in arrivo la "legnata"

par Paolo Borrello
lunedì 19 marzo 2012

“Cresce la preoccupazione delle piccole imprese per la tenaglia nella quale vengono sempre più strette: un piccolo imprenditore dovrà sopportare un onere aggiuntivo annuo fra i 3.530 e i 5.180 euro a seconda del luogo dove opera”. I dati sono stati resi noti da uno studio di Confesercenti sulle ricadute fiscali degli ultimi provvedimenti.

Confesercenti ha sottolineato che “è profondamente sbagliato e poco lungimirante caricare le piccole imprese di nuovi oneri proprio mentre è in atto un forte aggravio sul piano fiscale e i consumi calano in modo sempre più allarmante”. Secondo lo studio, “un piccolo imprenditore avrà un onero aggiuntivo fra i 3.530 e i 5.180 euro dovuto all'aumento dei contributi sociali (450 euro nel 2012 e 1.200 nel 2018), dei costi amministrativi conseguenti l'uscita dal regime dei minimi che riguarda 500.000 imprese (1.500 euro), dell'aumento ormai prossimo dell'Imu, della nuova tassa dei rifiuti (30 euro) e del mancato trasferimento sui prezzi di metà dell'aumento dell'Iva (850 euro)”.

Lo studio Confesercenti analizza gli effetti delle varie manovre sulle piccole:

“L'aumento dell'aliquota ordinaria (dal 20% al 23,5%) e di quella ridotta (dal 10% al 12,5%) causerà un prelievo di 20 miliardi e 600 milioni. L'aumento contributi per artigiani e commercianti, tra i 1.200 e i 2.000 euro l'anno, avrà un aggravio totale di 2,7 miliardi di euro del 2014. Doppia la penalizzazione per il turismo, per la tassa di soggiorno e per il previsto aumento dell'aliquota intermedia. Tassa rifiuti: più un miliardo l'anno, gravante soprattutto su locali commerciali e laboratori artigiani. L'arrivo anticipato dell'Imu - conclude Confesercenti - penalizzerà ulteriormente gli immobili strumentali delle piccole imprese in virtù dell'aumento della base imponibile per immobili classificati come negozi e botteghe”.


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