Piano Casa e il lavoro che logora chi non ce l’ha
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mercoledì 25 marzo 2009
La metafora di come l’Italia dovrebbe correre in tempo di crisi è un treno che scorazza tra Milano e Roma in meno di 3 ore.
Ieri Berlusconi ha annunciato che per liberarsi dal "virus americano" gli Italiani devono correre, devono avere voglia di reagire, magari lavorando di più.
Oggi ad avallare la tesi del premier e a dare man forte alle sue considerazioni ci pensa la solita statistica ad orologeria, il solito sondaggio giusto al momento giusto: per la CGIA di Mestre, sembra che con il prossimo "piano casa", che arriverà nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri e già ci è invidiato da mezza Europa , dovrebbero crearsi almeno 745mila nuovi posti di lavoro in più e si dovrebbe creare un giro d’affari di circa 79 miliardi.
A questo punto mi chiedo se il disoccupato che per disperazione si è dato fuoco stamane fuori al Campidoglio abbia ascoltato il Premier o abbia letto le statistiche della Cgia di Mestre: molto sinteticamente il consiglio è lavorare di più, ma se un lavoro non ce l’hai, devi avere un pò di pazienza, il "piano casa" è in arrivo, è potresti far parte dei 745mila nuovi posti di lavoro in più.
Ma se poi penso che quello stesso disoccupato, invece di ascoltare i buoni auspici, avesse potuto leggere l’altro ieri le dichiarazioni dei redditi dei nostri parlamentari, ecco che riesco ad avere un quadro ancora pù chiaro della situazione: infatti sembra che lo stesso premier che ieri consigliava di lavorare di più, nel 2007 abbia dichiarato e quindi guadagnato dieci volte di meno rispetto all’anno precedente; per di più sembra che tra le sue proprietà immobiliari risultano 5-6 appartamenti a Milano ed un terreno ad Antigua.
Molto probabilmente se ogni italiano decidesse di lavorare di più ma di possedere un terreno ad Antigua, allora le statistiche della Cgia risulterebbero falsate.