L’importanza della lettura: partiamo dai classici

par Francesco Rossolini
sabato 13 luglio 2013

I nostri giovani non leggono. Partendo da questo dato di fatto (certo statistico, per cui alcuni leggono molto, ma la maggior parte non legge affatto) dobbiamo cercare di ridar loro una motivazione per avvicinarsi alla meravigliosa pratica della lettura di un libro.

Leggere significa appropriarsi delle esperienze di migliaia di personaggi immaginari e farne tesoro; le esperienze acquisite saranno utilissime per affrontare le vicissitudini della vita. Le mille asperità che ogni adolescente si trova ad affrontare sono le stesse che i protagonisti dei grandi romanzi di formazione si trovano ad affrontare. L'amore perduto, l'odio, la vendetta, la rabbia e il senso d'impotenza possono piegare un giovane ancora fragile, per questo avere interiorizzato decine, centinaia di esperienze simili, certo di personaggi immaginari ma questo non inficia la loro utilità, può fare la differenza.

Cari ragazzi, sottraete qualche decina di minuti al giorno al vostro girovagare senza meta sui media sociali e dedicate quel tempo a leggere un libro. Certo bisognerà pur scegliere un libro, soprattutto quando si è alle prime armi, per questo potere tranquillamente affidarvi ai sapienti consigli dei librai con anni d'esperienza. Sapranno consigliarvi sapientemente. In alternativa le biblioteche sono un luogo meraviglioso, senza tempo, dove poter essere "coccolati" dalle amorevoli attenzioni dei bibliotecari più esperti.

L'importante è che si abbia la forza di iniziare a leggere, di non arrendersi alla prima delusione, e di continuare imperterriti fino a raggiungere il piacere, puro assoluto, per la lettura.

Il cammino potrebbe essere facilitato partendo dai classici, ovvero quei libri senza tempo che hanno caratterizzato e caratterizzano la letteratura mondiale. Anche qui c'è l'imbarazzo della scelta, ma una volta iniziato il cammino si capirà presto quale autore sia il più adatto a stimolare la fantasia del lettore. C'è un classico per ogni adolescente, purtroppo ognuno dovrà trovare il suo, amarlo, leggerlo e rileggerlo. Proprio come ci insegna Calvino nel saggio "Perché leggere i classici" 'il "tuo" classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui'.

I grandi autori del passato come i grandi romanzieri di tutta Europa “attendono” con ansia di essere sfogliati da nuovi, giovani e inesperti lettori, fatelo perché come spiega Umberto Eco "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro". 

 

Foto logo: Jain Bais Aliyas/Flick


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