Perchè il Pdl dichiara guerra ai Pm napoletani?
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mercoledì 14 settembre 2011
L'ultimatum dei pm napoletani non è piaciuto al Premier il quale fa sapere che - qualora si avverasse la richiesta di accompagnamento coattivo - invocherà il Parlamento per l'autorizzazione a procedere. Intanto esponenti della maggioranza chiedono un'ispezione della Procura di Napoli. Perché tanto ostracismo, visto che il Cavaliere è solo parte lesa?
E’ guerra dichiarata pure ai pm di Napoli? Saranno “comunisti terroristi” come quelli di Milano? A sentire la signora Santanchè e team degli Azzuri, parrebbe di sì. Dopo l’ultimatum inviato tramite Digos al Presidente del Consiglio, il Pdl fa quadrato intorno al Premier e minaccia ispezioni alla Procura di Napoli, causa accanimento nei confronti di Silvio Berlusconi?!
La Vittima, intanto, sembra non voglia collaborare e invoca il voto del Parlamento per l’autorizzazione a procedere, qualora venisse richiesto l’accompagnamento coattivo. E’ ovviamente un’ipotesi remotissima, giacché basterebbe presentarsi entro la data stabilita dagli inquirenti, per annullare ulteriori e spiacevoli atti di forza. Inoltre servirebbe a spazzare immediatamente qualsiasi ragionevole dubbio investa chiunque si chieda il perchè di tanto ostinato ostracismo del Primo ministro.
Domanda lecita: se Silvio è innocente, perché si rifiuta di rispondere ai giudici, in qualità di parte lesa? Eppure è così semplice. Chi – ad esempio – è soggetto allo strozzinaggio selvaggio e paga interessi salatissimi, oltre il limite consentito, non è colpevole ma vittima dell’usuraio. Ergo, la parte - per l’appunto - lesa non dovrebbe avere alcuna remora a spiegare i suoi rapporti con Tarantini. Eppure sembra che Mr. B. faccia di tutto per non incontrare i procuratori che, lasciatemelo dire, si saranno sentiti leggermente presi in giro dal coincidente impegno improrogabile a Bruxelles?
Dobbiamo allora supporre che "Sua Maestà" eviti accuratamente nel sospetto che non sia un “ricattato” bensì un "corruttore"? A giudicare dai trascorsi boccacceschi e non (vedi caso Ruby appena approvata anche al Senato) nonché dalla fama dell'escortiere barese, l’ipotesi non sarebbe poi tanto bizzarra. A pensar male si fa peccato? Chiedetelo al divorziato e cattolico convinto. Probabilmente il buon dio gli avrà concesso una corsia preferenziale che lo rende eternamente senza macchia e senza peccato: ego me absolvo, e così sia.