Perchè gli occidentali sono odiati dal resto del mondo

par Francesco De feudis
lunedì 5 gennaio 2009

Fonte: http://www.sherwood.it/Perche-ci-od...

Paolo Barnard, co-fondatore di Report, ora a Rai Educational, presenta il suo libro ai nostri microfoni. "Perchè ci odiano", edito dalla Bur, è il suo ultimo lavoro. Quando si parla di terrorismo, lo si fa sempre guardando da una parte sola. Barnard compie l’operazione opposta, andando a ritroso nel tempo per ricostruire tutti quei genocidi che hanno contraddistinto la politica estera delle grandi potenze nel "secolo breve".

Parlare del libro è anche una occasione per parlare del presente, della stretta attualità. Cominciamo da lì...

"C’è - spiega il giornalista - una narrativa su "chi terrorizza chi" che è completamente distorta e falsata. La violenza araba è sempre riconosciuta come terrorismo, la nostra non lo è mai. Non vuole, il libro, essere un esercizio intellettuale ma un modo per capire quanto odio fomentiamo, che ci può colpire. Cerchiamo di dirci la verità per fermare il terrore. La storia contemporanea è pregna di violenza perpetrata dalle potenze occidentali contro popoli inermi e innocenti dietro scuse e falsificazioni della realtà. Violenze pianificate e messe in pratica, su cui ho voluto indagare. Ho preso in esame i paesi che sono a capo della lotta al terrorismo. Stati Uniti, Gran Bretagna, Russia e Israele. Ho indagato e le cose sono saltate fuori puntualmente. Gli Usa, a parte ciò che è noto hanno compiuto in America Latina, in meno lo sanno, hanno fatto altrettanto in Indonesia. L’olocausto indonesiano (anni sessanta) è una scoperta. Squadroni entusiasticamente ed economicamente appoggiati da Usa e Gran Bretagna, che hanno eliminato un milione di innocenti. Fino poi ad arrivare a Timor Est. Chiedersi perchè Bin Laden è un terrorista e non lo siano Johnson o Ford o Henry Kissinger è una domanda che non ci si pone. Un milione e mezzo di morti sono un bel fardello. Nascondendo il tutto all’opinione pubblica. Israele già da prima del 1948 ha praticato terrorismo pianificato, e poi, anche se può sembrare oltraggioso, ci sono eminenti ebrei che giudicano nazista l’operato dello Stato di Israle in Palestina. Oggi il capo di stato maggiore israeliano che dichiara che per ogni razzo di hezbollah distruggerà dieci palazzi in Libano mostra che il "Re è nudo", visto che la logica è la stessa perpetrata dai nazisti e sfociata in fatti come la strage di Marzabotto".

Il libro è dedicato a Henry Kissinger, tra i padri dell’"Operazione Condor", tanto per fare un esempio. Una provocazione che però non è pari al premio Nobel che gli hanno consegnato. Una beffa.

C’è una parte scritta da Giorgio Fornoni che parla di Cecenia. E’ stato in quelle terre nel pieno delle due guerre e ci rivela l’ala di terrore che è calata su queste terre. Le donne cecene che chiedevano della sorte dei loro cari ai soldati russi, è una immagine che non si può rimuovere. Sentiremo anche lui tra qualche giorno.

Un libro sicuramente interessante, che parte dal presupposto che bisogna conoscere la propra storia se si vuole sapere interpretare il presente e non essere sopraffatti dalla propaganda delle guerre giuste o umanitarie che siano. Una consapevolezza che se comune potrebbe fermare davvero certi cicli di violenza, che invece si alimentano proprio dai conflitti.

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