Perché cantare Bella Ciao il 25 aprile 2020 da casa (VIDEO)

par Doriana Goracci
venerdì 24 aprile 2020

#BELLACIAOINOGNICASA non è un ordine, forse è un invito, scritto in maiuscolo. Capisco che può sembrare perentorio e desta un brutto effetto. Dopo pochissimi giorni torno a scrivere di nuovo sul 25 aprile e Bella Ciao che sembra dare fastidio non più solo a destra che annuncia il suo ritorno per strada ma anche a quella parte di... e loro simpatizzanti che di certo si sentono altro, altro dalla gente che legge Repubblica, che vede la tv nazionale, i borghesucci, e quelli che hanno ripreso a stimare certi figuri della politica, o ripescato sardine senza più la piazza.

Tantomeno la gente che si stringe con altri, senza conoscersi eppoi ora che dobbiamo stare a distanza... Eh si, abbiamo paura di finire in ospedale,perchè siamo vecchi, perchè abbiamo dei bambini,nostri o di amici, perchè abbiamo già perso tantia noi cari. 
 
Ripeto che temo di non sbagliare, nel ritenere che la maggior parte dei giovani sappia poco o niente del 25 aprile,che poi è una data, preparata da tante altre giornate nel 1945 e seguita da tanti altri episodi, di giovani anziani donne nella nostra Italia, di 75 anni fa.
 
Per giunta io sono stonata, lo sono da sempre ma quando ero piccola, vidi come una liberazione alle elementari, frequentare il coro di esperanto: andavo due pomeriggi a settimana, io che potevo uscire solo per imparare a nuotare bene al Coni, al foro Italico di Roma. A me non piacevano le gare, non piaceva la pistola che sparava la partenza, non mi piaceva arrrivare prima, né seconda e né terza, e mi misi più di una volta con una ragazzina ebrea che si chiamava Marina e non ricordo altro, ad arrivare per ultime. E tornando al coro, la maestra di canto mi mise tra le voci maschili, tra i bassi e disse che ci stavo proprio bene: lì a 13 anni baciai, tornando a casa da una prova, anche il mio primo fidanzatino e non ci fu seguito. Forse ci insegnarono l'Inno di Mameli, forse anche altre canzoni famose, io non ricordo niente senonché come sempre che amavo la Musica e stare insieme a gioirne con altri.
 
Ho trovato tanti video in cui si canta Bella Ciao, sarebbe magnifico che potessimo farlo insieme... come quello che ha organizzato per il 25 Aprile 2020 il coro ANPI "Livio Cesana" di Biassono per i 75 anni dalla Liberazione: "Un canto realizzato a distanza per via della quarantena da Coronavirus. A distanza, ma vicini nel cuore e saldamente uniti dai sentimenti di giustizia, libertà e fratellanza. Buon 25 Aprile".
Sapete che vi dico che amo talmente Giorgio Gaber che la canterò con lui e con chi ama la Libertà e non vuole morire e far morire il ricordo di chi ha perso la vita per difenderla.
E se cantassi Bella ciao con queste voci anonime e comuni come la mia che stavano in piazza in passato per strada, a difendere e ricordare chi è morto per la Libertà, dovunque sia? Ce la faremo, a superare anche questa giornata. Grazie
Doriana Goracci

n.b.6000 sardine e Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - ANPI hanno organizzato per il 25 aprile Bella Ciao in ogni casa, evento organizzato su Facebook.
 
"Il 25 Aprile, alle ore 15:00, dai nostri balconi canteremo “Bella ciao”, perché la memoria non sia solo un ricordo ma una conquista quotidiana. Il 25 aprile 2020 ricorre il 75º anniversario della liberazione dal Nazifascismo. 75 anni di coraggio, di dignità, di resistenza, di libertà di pensiero per il nostro Paese, ferito dalle conseguenze di una guerra che ha lasciato profonde ferite nella nostra memoria. Sulle montagne, nei fienili, nelle campagne i cittadini riuniti intorno al comitato nazionale di liberazione diventavano partigiani, uomini che si sono sacrificati per contribuire alla liberazione dell’Italia dai nazisti. I nomi dei caduti sono scolpiti nella pietra di tantissimi territori, il loro canto ha riempito le nostre piazze fino a quando queste potevano essere gremite di gente.
 
Oggi questo canto è un inno mondiale alla libertà, alla dignità di interi popoli oppressi che trovano nella parola “partigiano” il coraggio di ribellarsi a ogni tipo di invasore. È per noi un dovere dare spessore alla memoria storica, trasmetterla alle nuove generazioni, spiegare che la libertà di oggi è il frutto del sangue di ieri. Il 25 aprile è, e rimarrà, la Festa della Liberazione e della Resistenza."

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