Per voi non ce n’è: migliaia di bambini fuori dai refettori scolastici

par Daniel di Schuler
martedì 17 settembre 2013

Bambini che non possono mangiare con gli altri, semplicemente perché i genitori non hanno i soldi per pagare la retta.

Sono quattrocento solo Vigevano e cinquecento a Vercelli, ci informa l'Espresso, a non poter più entrare nella mensa della propria scuola. Casi analoghi si registrano un po' ovunque, dal Nord al Sud del paese.

Mentre lo scrivo, immagino già che qualcuno obietterà citando il milionario, che certo solo lui conosce, che per pura cupidigia non versa alla mensa scolastica la quota per il figlio.

La realtà è che con la crisi, e per la prima volta dal Dopoguerra, nel nostro paese è tornata la fame. Né più né meno. Datemi del moralista, del populista o quel che volete, ma sapere che un'intera classe dirigente non sta facendo il minimo sacrificio, dopo essere stata la prima responsabile di questo disastro mi riempie, d'indignazione.

I nostri parlamentari, questi analfabeti o poco più miracolati dal capo o dal partito, dovrebbero vergognarsi dei propri stipendi, se solo conoscessero la vergogna; dovrebbero farsi schifo,mentre salgono su una di quelle auto blu che costano un miliardo l'anno alla collettività.

Onorevoli e senatori, sindaci e consiglieri regionali, presidenti e membri dei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche, che dimostrano la propria infima levatura morale nel momento stesso in cui intascano le proprie straricche prebende e si fanno scarrozzare a spese di bambini, vecchi e malati.

Possono attribuirsi tutti i titoli che vogliono ma, di sinistra o destra che siano, hanno perso l'unico che per me conti.

Saranno tutto, ma non sono persone per bene: quelle al lavoro ci vanno in autobus o, se per caso, guidando la propria automobile.

Foto: Ivan T./Flickr


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