Per l’amor di dio fermiamo i partiti che si preparano alle elezioni. Meglio un Monti bis

par paolo
sabato 17 novembre 2012

I partiti dello sfascio stanno per riprendere il timone. L'argomento di fondo è il seguente "dobbiamo ridare un governo legittimato dal voto popolare al paese". Basta con il governo tecnico.

Sacrosanto, ineccepibile, però a rifletterci un attimo di più appare subito chiaro l'imbroglio. A chi bisogna ridare legittimazione? Chi sono coloro che devono essere legittimati, quelli che sono i principali, se non unici, responsabili dello sfascio economico, etico e morale del paese? Curiosa teoria, il popolo più politicamente sodomizzato del mondo dovrebbe riaffidare ai propri stupratori la bacchetta del comando. Ma per fare che? Per rimettere gli stupratori della democrazia in condizione di poter continuare la loro opera. Esatto, è proprio questo che vogliono e come quelle vecchie baldracche che non si rassegnano al tramonto, stanno ripassandosi il trucco per rendersi di nuovo presentabili se non proprio credibili. Ma sotto gli strati di belletto e di cerone ci sono sempre gli stessi pronti a ripartire come nulla fosse.

Si sono inventati le primarie e ne parlano con l'entusiasmo di chi ritiene di aver fatto fare un salto in avanti alla democrazia, PD in testa che ne è stato il precursore. Nella serata di SKY, condotta da un coordinatore a dir poco inadeguato, la domandina preconfezionata e per tutti uguale, con risposta contingentata nei due minuti ai 5 rappresentanti della coalizione in "lotta" per la vittoria, posta in maniera sequenziale e graffiante come un petalo di rosa, come unico "patos" ha determinato l'attesa di cosa si sarebbe inventato chi veniva dopo per non dare la stessa risposta di chi lo avveva preceduto. Ovviamente il format della trasmissione tipo X Factor ha avvantaggiato Renzi che ha lingua sciolta e battuta pronta per dire in due minuti quello che alla Puppato piuttosto che a Tabacci avrebbe richiesto mezz'ora.

In due ore di noia mortale si è sentito Bersani dire che trae l'ispirazione politica da Papa Giovanni XXIII, chiaro tentativo di cooptare il voto cattolico e dare il contentino alla componente margheritina del PD, scaricando nel contempo come fossero appestati figure nobili del vecchio PCI come Enrico Berlinguer, da contro altare Renzi che ha fatto riferimento a Nelson Mandela che con lui c'entra come i cavoli a merenda. Questi i padri spirituali dei due contendenti più accreditati, soltanto Tabacci, con un minimo di coerenza per il suo trascorso di democristiano, ha citato De Gasperi. Di Vendola e Puppato ricordo poco o nulla. Siamo al trasformismo puro.

Sulla scia del PD, anche il PDL si appresta a disputare le sue primarie entro il mese di gennaio 2013, così dice il segretario, ma se le premesse sono nelle scaramucce tra il padre padrone del partito Silvio Berlusconi e "l'enfant prodige" semiripudiato Angelino Alfano, ne vedremo delle belle, sempre ammesso e non concesso che il cavaliere, in pauroso deficit di riconoscenza da parte dei suoi cortigiani, non decida di "fondare" un nuovo partito. Nel frattempo si vocifera di un suo nuovo candidato da introdurre nella competizione, ossia l'avvocato e finanziere Gianpiero Samorì, che Silvio ha piazzato come competitor al rientro da una delle sue sempre più frequenti pause ristoratrici nel Resort super esclusivo di Briatore in Kenya. Un condannato in 1° grado a 4 anni che scorazza per il mondo con il suo passaporto intatto. Altra perla della giustizia italiana.

Quello che sta per succedere, comunque vadano a finire le primarie, ce lo ha ben rappresentato la puntata di Porta a Porta dove ospiti di Bruno Vespa erano Maurizio Lupi, Roberto Colaninno, Matteo Salvini e Felice Belisario dell'IDV, tutti rappresentanti di partiti che hanno inquisiti per reati di vario tipo con particolare predilezione per quelli contro il patrimonio pubblico. Sembrava di assistere ad una puntata estratta a sorte tra quelle degli ultimi venti anni. Matteo Salvini ci ha regalato una perla di coerenza quando alla domanda di un indispettito Vespa sul perché la Lega si è resa protagonista (assieme all'API di Rutelli) di un emendamento al Senato sulla carcerazione per reati di diffamazione a mezzo stampa, chiesta a votazione segreta e che spedisce in galera entro il mese di novembre Alessandro Sallusti, ha detto che si tratta di una "porcata". Proprio così, esattamente come Calderoli con la riforma elettorale da lui congegnata, ovvero il "Porcellum". Prima la fanno e poi la sconfessano. Ci sarebbe da ridere se non fosse che lo facciamo sulle nostre disgrazie.

Infine a chiudere, dopo il provvedimento del governo di procedere alle elezioni regionali contestualmente nelle regioni sotto inchiesta nel prossimo mese di febbraio, il PDL, la Lega e il globe trotter della politica italiana Pier Fredinando Casini pretendono che il tutto si faccia in un "election day" ad aprile che accorpi il voto regionale a quello delle politiche. La motivazione è quella del risparmio di un centinaio di milioni di euro, commovente boutade ad uso dei babbei che se la bevono, la verità invece è che hanno bisogno di maggior tempo per riorganizzarsi dopo i disastri combinati, quando è del tutto evidente che non si possono lasciare ancora nelle mani degli stessi le istituzioni che hanno devastato. L'alternativa proposta è quella di anticipare il tutto a febbraio, ottenendo così di far smammare con due mesi di anticipo il governo Monti. Il PDL su questo punto ha minacciato di far cadere il governo, ovverossia siamo alla disperata ricerca di un pretesto per sbarazzarsi dell'ingombrante Mario Monti.

Siccome ritengo questa accozzaglia indegna di riprendere in mano le sorti del paese, mi sto convincendo che all'astensione è preferibile il voto al M5S, con la speranza che questo porti alla totale incapacità di governo politico del paese. Meglio, con tutte le riserve e le mancanze di questo governo, un Monti bis, pensando che forse neanche un ter basterebbe a far spurgare a sufficienza questi lumaconi arraffatori.


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