Per il Pd necessarie liberalizzazioni più incisive
par Paolo Borrello
venerdì 10 febbraio 2012
Il decreto legge sulle liberalizzazioni è da tempo pervenuto all’esame del Parlamento. Da più parti vi sono tentativi di svuotarne anche i caratteri più innovativi. E i parlamentari artefici di questi tentativi sono oggettivamente i rappresentanti delle categorie colpite dal decreto.
Vi è quindi molta preoccupazione, da parte del Governo e di quelle forze politiche che più di altre ritengono necessarie le liberalizzazioni proposte, che al termine dell’iter parlamentare siano eliminate anche alcune delle liberalizzazioni di maggiore rilievo.
E il Pd, tramite alcuni suoi esponenti, ha espresso la propria posizione al riguardo. Il decreto legge sulle liberalizzazioni ha “un ampissimo raggio d'azione che cercheremo di rendere più incisivo con le nostre proposte” ha rilevato il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro.
Finocchiaro ha assicurato che il partito sosterrà il provvedimento messo in campo dal Governo anche se “non sarà facile perché la difesa dei privilegi è molto forte”. Il Partito democratico terrà “il punto su tutto” anche se il Governo porrà la fiducia, ha promesso Finocchiaro.
Le proposte di modifica riguarderanno circa 40 interventi, attraverso i quali sarà effettuata “la manutenzione sul documento uscito dal Consiglio dei Ministri”, ha spiegato il senatore Pierpaolo Baretta. “Vorremmo che il testo uscisse dall'esame del parlamento rafforzato e completato” in tre settori: diritti dei consumatori, produttività del paese e giovani. I settori nei quali si incide, attraverso il decreto legge, “sono moltissimi, dal gas alle banche e assicurazioni”, ha aggiunto Finocchiaro. Proprio in questi settori, però, il Pd ritiene che debba essere fatto un ulteriore passo in avanti perché il paese ne ha “grande bisogno”.
Il presidente dei senatori del Partito democratico ha considerato molto positivo “l'approccio assolutamente innovativo” del Governo. Si tratta di “un'occasione che non può andare sprecata”; questo è il “primo tentativo serio” di liberalizzare il mercato e “deve essere un tentativo ben riuscito”. Finocchiaro è consapevole che “niente è facile da compiere” e infatti “abbiamo già segnali di resistenze. Non ci colgono impreparati”.
Quanto al lavoro in Parlamento “non ci aspettiamo che sia facile”, ma il Partito Democratico ritiene giusto appoggiare il Governo in “un'azione così vasta che deve rendere ancora più incisiva”. Negli anni passati si è preferita la “conservazione dei privilegi, delle lobby, e degli assetti che impediscono l'accesso al mercato in particolare ai giovani”.
“Nessuno dei provvedimenti – ha sottolineato il responsabile economico del partito, Stefano Fassina - ha un carattere punitivo nei confronti delle categorie”. Si tratta invece di misure che “mettono in moto la mobilità sociale” che rappresenta un fattore macroeconomico. Le proposte di modifica presentate dal Pd interessano 10 capitoli: banche, assicurazioni, energia e carburanti, trasporti, autorità di regolazione, tutela dei consumatori, tribunale delle imprese, professioni, farmacie, notai.