Per i giovani un destino cinico? No baro, anzi stupido!

par Professional Consumer
giovedì 27 ottobre 2016

Occorre credo rammentare come la stupidità, in economia, sia da considerarsi un crimine che va perseguito: che cacchio di allocazione delle risorse di reddito è mai questa che fa mancare, a chi più fa, quel che invece resta in tasca a chi fa meno?

Livia, 27 anni, laurea magistrale in Architettura con 110 e lode. Lo scorso anno con "garanzia giovani" lavora senza sosta per sei mesi a 500 euro/mese, 4 dei quali non ancora incassati. Quest'anno, free lance, sta in uno studio di professionale, senza sosta, per 900 euro/mese lordi.

Mia figlia, come le figlie/i di molti stanno dando tutto: dispongono di capitale umano come mai prima nella storia, hanno una disposizione alla spesa a più non posso, hanno il vigore dell'età.

Vabbè, Livia un caso; poi magari due, tre, quattro, cinque casi?

Quando il Rapporto 2016 della Caritas su povertà ed esclusione sociale fa i conti, ci resti secco.
Quelli di "Avvenire" ci guardano dentro, ne estraggono dati, fanno il titolo: "I giovani sono i nuovi poveri".
"La crisi del lavoro ha infatti penalizzato e sta ancora penalizzando soprattutto giovani e giovanissimi in cerca di occupazione e adulti rimasti senza impiego. Per la prima volta in Italia la povertà assoluta, che ha raggiunto i picchi più alti degli ultimi dieci anni, colpisce maggiormente giovani in cerca di lavoro e adulti rimasti senza impiego. E diminuisce con l’avanzare dell’età. Tra i 4,6 milioni di poveri assoluti il 10,2% sono nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni."

Quelli della Caritas, la misurano; quelli come Livia la vivono seppur lavorando.

Già, si può adire la malasorte, l'insipienza genitoriale; con l'etica si può moraleggiare sul destino cinico e baro ma....

Si, ma: se la crescita economica vien fatta con la spesa e se per fare quella spesa non hanno la capacità di reddito per farla, la spesa non si fa; il prodotto resta invenduto, il capitale umano svalutato. La scarsa attitudine alla spesa degli attempati, seppur corroborata da redditi alla bisogna, non compensa.

Attenzione però! Tutto questo garbuglio non è nè giusto nè sbagliato: e' stupido, economicamente stupido!

Occorre credo rammentare come la stupidità, in economia, sia da considerarsi un crimine che va perseguito: che cacchio di allocazione delle risorse di reddito è mai questa che fa mancare, a chi più fa, quel che invece resta in tasca a chi fa meno?

Se vedete in giro economisti, politici, policy maker provate a chiedere.

Loro sanno!

 

Mauro Artibani

 

 

http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2015/150506-versioneoscar.mp3

 

 


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