Per Tremonti necessario ancora rigore nei conti pubblici. E la ripresa economica?
par Paolo Borrello
giovedì 30 dicembre 2010
Occorre rigore nei conti: il ministro dell'Economia Giulio Tremonti lancia ancora un appello a tutti i ministeri che si preparano a predisporre i bilanci per il 2011. “Anche in relazione al generale contesto europeo - rileva Tremonti in una circolare inviata alle amministrazioni dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - resta confermata l'esigenza di una rigorosa azione di contenimento della spesa pubblica”.
“Ha fatto bene - plaude il ministro della Difesa Ignazio La Russa - e credo che l'invito non possa far arrabbiare nessuno”. “Speriamo non sia l'indizio dell'avvicinarsi della manovra correttiva”, commenta invece Francesco Boccia del Pd. Ridurre gli stanziamenti per le spese non “obbligatorie e inderogabili”: è l'invito rivolto dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella circolare ai ministeri. Nel predisporre il bilancio di previsione per l'esercizio 2011, occorre “un'impostazione previsionale secondo criteri volti principalmente al contenimento delle spese, valutando attentamente la possibilità di procedere ad un'oculata riduzione degli stanziamenti complessivi per spese diverse da quelle obbligatorie ed inderogabili”.
Tremonti ricorda dunque in 28 pagine, più un corposo allegato, tutte le nuove norme alle quali le amministrazioni debbono attenersi per predisporre i bilanci 2011: dal minor consumo di carta al risparmio energetico, dal contenimento delle auto blu alla diminuzione dei convegni, dalla riduzione delle consulenze al taglio delle missioni all'estero. Rispetto alle indicazioni fornite, il ministro annuncia anche che “i rappresentanti del ministero dell'Economia e delle Finanze vigileranno sull'osservanza, da parte degli enti, delle direttive governative che mirano al contenimento e al monitoraggio della spesa pubblica, segnalando eventuali inadempimenti”.
"La fattiva collaborazione di tutte le amministrazioni - evidenzia ancora Tremonti - è elemento essenziale affinché gli enti di rispettiva competenza osservino i criteri sopraindicati volti al consolidamento del processo di razionalizzazione della spesa pubblica”. “Tremonti ha già dimostrato grandi capacità nel contenimento della spesa ma la vera sfida per l'Italia - dice Italo Bocchino di Fli - è il rilancio dello sviluppo su cui il governo non sta investendo. Il ministro dell'Economia deve varare un piano straordinario e draconiano di tagli alla spesa pubblica improduttiva e abbandonare la politica dei tagli lineari”. A condividere invece l'impostazione del ministro dell'Economia è il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che commenta: “Tremonti gode del sostegno convinto del Pdl”. “Il problema non è invitare i ministeri a tagliare la spesa, ma farlo realmente”, sottolinea infine Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori. Tremonti dovrebbe ricordarsi che il suo ministero non si occupa solo del bilancio statale ed infatti la denominazione attuale è “ministero dell’Economia”. Ciò è la testimonianza più evidente che Tremonti non dovrebbe occuparsi solo del bilancio statale – peraltro a tale proposito oltre che preoccuparsi dell’andamento della spesa pubblica dovrebbe attribuire la stessa attenzione alla dinamica delle entrate attivandosi per colpire davvero l’evasione fiscale – ma anche degli interventi rivolti a favorire la ripresa economica. Ma di questi interventi, diversamente da altri suoi “colleghi” di alcuni paesi europei ed anche degli Stati Uniti, egli si occupa molto meno, quasi per niente. E i risultati si vedono…